Share the post "TOP 5 WEDNESDAY | Clichè libreschi che non sopporto!"
Buonasera a tutti, lettori!
Come state? Spero tutto bene.
Come ogni mercoledì, è tempo di TOP 5 WEDNESDAY, una rubrica creata da Gingerreadslainey, una youtuber americana.
Secondo questa rubrica, ogni mercoledì del mese, bisogna rispondere a cinque domande relative a determinati argomenti, sempre nel contesto dei libri, ovviamente.
Lascio il link del gruppo su GoodReads, nel caso in cui qualche blogger/youtuber voglia unirsi e partecipare.
Il tema di questa settimana riguarda i cinque clichè che affollano i libri e che non si sopportano davvero più. Personalmente, leggendo molti young adults, mi ritrovo ad “affrontare” questi stereotipi quasi quotidianamente e, mentre alcuni sono passabili o addirittura necessari ai fini della storia, altri sono davvero insopportabili.
Iniziamo con il classico, trito e ritrito triangolo amoroso. E’ diventato estenuante leggere di quanti libri propongano questo tra i temi principali. Voglio dire, la prima volta è intrigante, la seconda è okay, ma la terza diventa pesante. Baaaasta. Autori, create più personaggi e non fateli innamorare tutti della stessa persona, grazie.
Andando avanti, c’è l’immancabile “credo di essere orribile, ma in realtà sono bellissima e il mondo mi viene dietro, ma solo io non me ne accorgo.”. Seriamente? Possibile che siano tutte così assolutamente magnifiche e che facciano girare la testa pure agli animali, quando passano, ma che non se ne rendano conto? Daaai. E poi, la domanda viene spontanea: se una è normale o bruttina, non può essere una protagonista interessante?
Come sottovalutare la noia che arreca il clichè dell’amore a prima vista? Dai, siamo seri, non può succedere così tante volte! Devo ammettere, però, che la cosa che più mi dà fastidio è che troppo spesso vengano confusi attrazione e innamoramento. Sono due cose molto, ma molto diverse. E, soprattutto, non abusiamone.
Un altro stereotipo che non sopporto è quello del protagonista orfano o con una pessima famiglia alle spalle. Ma perchè devono essere quasi sempre così? Un personaggio, per essere davvero importante all’interno del libro, deve per forza vivere una situazione del genere? L’essere stato abbandonato da almeno un genitore sembra essere diventato un requisito sempre più richiesto.
L’ultimo e, probabilmente, il peggiore dei clichè è quello del protagonista inizialmente anonimo ma che poi si scopre essere speciale. Fino al giorno prima è un normale adolescente che magari va anche male a scuola e passa tutto il tempo a uscire con gli amici, e il giorno dopo è colui che deve salvare il mondo. Mm..vabbè.
Questi erano cinque tra i gli stereotipi libreschi che non sopporto.
Quali sono i vostri? Fatemi sapere con un commento! 🙂
Alla prossima e buone letture,
Clary concordo su TUTTA la linea! Non se ne può più! Basta XD
Originalità, questa sconosciuta ._.
Altro cliché che non sopporto è il continuo ” trattenere il respiro” – ” Dimenticarsi di respirare” di fronte al belloccio di turno. Tutte in apnea queste ragazze stanno, che diamine XD
Baci
Oddio, ahahah, hai ragionissima!
Non sopporto quel clichè nemmeno io, sta diventando una cosa patetica.
Bacii!
E poi c’è sempre qualcuno (almeno uno!!!) da salvare da una situazione difficile, da altre persone… E basta!!! Condivido tutti i tuoi e mi sono iscritta al gruppo
Baci
Sì sì, hai ragione!
Uh, bene, non vede l’ora di vedere i tuoi articoli, allora. 🙂
Baci! <3
profondamente d’accordo! Vogliamo poi parlare delle dichiarazioni d’amore che avvengono dopo un giorno dall’incontro? Della ragazza/o bellissima/o ricercata/o da tutti e anche un po’ antipatica/o che poi finisce per cambiare e mettersi con lo sfigato/a di turno da sempre innamorato/a di lei/lui?
Mamma mia, verissimo!
Mi dispiace essermi dovuta limitare a 5 stereotipi, dato che sarei potuta andare avanti all’infinito.Un pò d’originalità, ogni tanto!