Share the post "SOMMERSA DAI LIBRI | Acquisti di giugno – parte 2!"
Buuuuon pomeriggio a tutti e buon fine settimana, lettori!
Come state?
Io ho da poco dato gli ultimi due esami dell’anno e, finalmente, sono liber…NO! Incredibilmente, nonostante la mia estate sia ufficialmente iniziata, non ho comunque tempo di leggere quanto vorrei e quanto avrei immaginato. Tutto ciò, però, non mi impedisce di incrementare il numero dei miei libri, quindi, sto tranquillamente continuando a fare acquisti libreschi come se non ci fosse un domani.
Rose Red è una casa dagli strani poteri. Ellen Rimbauer, giovane moglie di un industriale di Seattle di inizio secolo, non nutre alcun dubbio su questo fatto. Ma ciò che accade fra le sue mura non rappresenta certo un argomento da trattare nei salotti dell’alta società e nemmeno qualcosa alla quale possa credere John Rimbauer. E allora tutto questo finisce nelle pagine del diario di Ellen che iniziato per accogliere le ansie e le curiosità della giovane donna, assume via via tinte sempre più cupe. E la protagonista indiscussa è proprio Rose Red, un’entità vivente (o non-vivente) che pare essere dotata di una personalità propria e di un pessimo carattere.
Hans è un giovane clown che dopo essere stato lasciato dalla sua fidanza, per motivi legati alla religione, ha un crollo psicologico che lo induce alla riflessione sul mondo circostante e su quella interiore. Diventa così un clown che non fa più ridere. Sull’orlo di una crisi che sembra insanabile, decide di guardare ogni cosa con occhio critico, non accettando una società costruita sulle ipocrisie e la falsità, su dei valori borghesi che sembrano fittizi.
Nella ricostruzione di se stesso, analizzando la propria storia e mettendosi in discussione, non riesce a vedersi inserito in una realtà che non lo rappresenta.
Un esplosivo bestseller del passaparola. La storia toccante, tenera, indimenticabile di una famiglia alle prese con un’esperienza straordinaria. Per tre lunghissimi minuti i medici hanno “perso” il piccolo Colton, di quattro anni, mentre lo operavano d’urgenza di peritonite. Senza paura né enfasi, nei sette anni successivi Colton ha raccontato ai genitori il fantastico viaggio in Paradiso da lui vissuto in quei momenti. Accolto da Gesù, dal suo cavallo color dell’arcobaleno e da angioletti come lui (ma le sue alucce erano piccole piccole), ha visto Dio, che è “grandissimissimo”, e lo Spirito Santo che “spara raggi”; ha incontrato la sorellina mai nata, di cui nessuno gli aveva mai parlato, “uguale a Cassie però con i capelli marroni, che mi voleva abbracciare ma io mi vergognavo”, e il bisnonno. È il padre a raccontare con semplicità e humour, dando spesso spazio all’incantevole voce del bambino, le scoperte quotidiane di un mondo meraviglioso in un libro che commuove e fa sognare.
Immaginate di essere un ragazzino di undici anni nell’America degli anni Venti. Immaginate che vostro padre vi dica che, in caso di sua morte, vi capiterà la peggiore delle disgrazie possibili, essere affidati a una zia che non conoscete. Immaginate che vostro padre – quel ricco, freddo bacchettone poco dopo effettivamente muoia, nella sauna del suo club. Immaginate di venire spediti a New York, di suonare all’indirizzo che la vostra balia ha con sé, e di trovarvi di fronte una gran dama leggermente equivoca, e soprattutto giapponese. Ancora, immaginate che la gran dama vi dica “Ma Patrick, caro, sono tua zia Mame!”, e di scoprire così che il vostro tutore è una donna che cambia scene e costumi della sua vita a seconda delle mode, che regolarmente anticipa. A quel punto avete solo due scelte, o fuggire in cerca di tutori più accettabili, o affidarvi al personaggio più eccentrico, vitale e indimenticabile che uno scrittore moderno abbia concepito, e attraversare insieme a lei l’America dei tre decenni successivi in un foxtrot ilare e turbinoso di feste, amori, avventure, colpi di fortuna, cadute in disgrazia che non dà respiro – o dà solo il tempo, alla fine di ogni capitolo, di saltare virtualmente al collo di zia Mame e ringraziarla per il divertimento.
Lina ha appena compiuto quindici anni quando scopre che basta una notte, una sola, per cambiare il corso di tutta una vita. Quando arrivano quegli uomini e la costringono ad abbandonare tutto. E a ricordarle chi è, chi era, le rimangono soltanto una camicia da notte, qualche disegno e la sua innocenza. È il 14 giugno del 1941 quando la polizia sovietica irrompe con violenza in casa sua, in Lituania. Lina, figlia del rettore dell’università, è sulla lista nera, insieme alle famiglie di molti altri scrittori, professori, dottori. Sono colpevoli di un solo reato, quello di esistere. Verrà deportata. Insieme alla madre e al fratellino viene ammassata con centinaia di persone su un treno e inizia un viaggio senza ritorno tra le steppe russe. Settimane di fame e di sete. Fino all’arrivo in Siberia, in un campo di lavoro dove tutto è grigio, dove regna il buio, dove il freddo uccide, sussurrando. E dove non resta niente, se non la polvere della terra che i deportati sono costretti a scavare, giorno dopo giorno. Ma c’è qualcosa che non possono togliere a Lina. La sua dignità. La sua forza. La luce nei suoi occhi. E il suo coraggio. Quando non è costretta a lavorare, Lina disegna. Documenta tutto. Deve riuscire a far giungere i disegni al campo di prigionia del padre. E l’unico modo, se c’è, per salvarsi. Per gridare che sono ancora vivi.
Cosa ve ne pare?
Avete letto qualcuno di questi libri?
Fatemi sapere, in caso!
Alla prossima e buone letture,
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