SOMMERSA DAI LIBRI | Acquisti di febbraio – parte 4!

Buuuuuongiorni, cari lettori!
Ebbene sì, anche oggi, vi propongo un book haul: ecco, quindi, la quarta parte delle mie entrate libresche del mese di febbraio.

Come sempre, se ne avete letto qualcuno, lasciatemi le vostre impressioni nei commenti.
In più, vi ricordo che sono un’affiliata di Amazon, e che, se decideste di fare un acquisto usando il mio link (che trovate sotto a ogni libro), a me arriverebbe una piccola commissione da parte del sito. Grazie a chi lo farà!

È l’estate del 1962 quando Eugenia “Skeeter” Phelan torna a vivere in famiglia a Jackson, in Mississippi, dopo aver frequentato l’università lontano da casa. Skeeter è molto diversa dalle sue amiche di un tempo, già sposate e perfettamente inserite in un modello di vita borghese, e sogna in segreto di diventare scrittrice. Aibileen è una domestica di colore. Saggia e materna, ha allevato amorevolmente uno dopo l’altro diciassette bambini bianchi, facendo le veci delle loro madri spesso assenti. Ma il destino è stato crudele con lei, portandole via il suo unico figlio. Minny è la sua migliore amica. Bassa, grassa, con un marito violento e una piccola tribù di figli, è con ogni probabilità la donna più sfacciata e insolente di tutto il Mississippi. Cuoca straordinaria, non sa però tenere a freno la lingua e viene licenziata di continuo. Sono gli anni in cui Bob Dylan inizia a testimoniare con le sue canzoni la protesta nascente, e il colore della pelle è ancora un ostacolo insormontabile. Nonostante ciò, Skeeter, Aibileen e Minny si ritrovano a lavorare segretamente a un progetto comune che le esporrà a gravi rischi. Il profondo Sud degli Stati Uniti fa da cornice a questa opera prima che ruota intorno ai sentimenti, all’amicizia e alla forza che può scaturire dal sostegno reciproco. Kathryn Stockett racconta personaggi a tutto tondo che fanno ridere, pensare e commuovere con la loro intelligenza, il loro coraggio e la loro capacità di uscire dagli schemi alla ricerca di un mondo migliore.

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In quanti modi strani puoi ancora vivere, dopo morto. Un saggio scritto in modo superbo, best-seller negli Stati Uniti, per oltre un anno in classifica sul “New York Times”. “I cadaveri sono i nostri unici, veri supereroi: affrontano gli incendi senza batter ciglio, volano giú da palazzi altissimi, sfidano tremendi incidenti automobilistici…” Quanti sono i modi di utilizzare i cadaveri nella vita dei viventi? Ricerca medica, sicurezza stradale, test bellici, pratica chirurgica, trapianti di organi, investigazioni su incidenti aerei, fino agli usi piú bizzarri documentati dalla storia: dal cannibalismo rituale presso gli antichi cinesi, e non solo, fino alle pratiche piú strane di mummificazione, agli esperimenti per la ghigliottina, alla simulazione della crocifissione di Cristo per provare l’autenticità della Sindone. Cremazione, decomposizione, produzione di concime umano e molto altro: non una serie di aneddoti ma capitoli rigorosi come un trattato scientifico, di elegante coinvolgente scrittura. Un tabú culturale affrontato con animo sensibile e partecipe, sguardo rigoroso, ma anche con ironia irriverente e pura, trascinante comicità.

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Su una piccola isola sperduta al largo del Maine, c’è una splendida dimora ottocentesca trasformata in residenza per artisti dall’ultimo discendente della famiglia Treekape, Dick. È qui che, dopo una lunga e ansiosa attesa da parte del padrone di casa e dei suoi sette ospiti, il potentissimo, odiosissimo, temutissimo critico letterario e conduttore televisivo Gene Gill, detto G.G., fa finalmente la sua comparsa in una nebbiosa alba di settembre. Ma non come tutti si aspettano, bensì cadavere, avvolto dalle alghe e lambito dalle onde dell’oceano. E non si tratta di una morte accidentale: G.G. è stato assassinato. Ma da chi? E perché? Certo, l’uomo non godeva di grande simpatia da parte dei presenti, ma da lì a ucciderlo… Subito il giovane detective Oakwood giunge sul posto, e aiutato in modo decisamente singolare dall’ospite più eccentrica e anziana del gruppo, la famosa scrittrice di gialli Violet Shawn Dunston, all’anagrafe Miss Skattergoods, cerca di risolvere il mistero. Originariamente pubblicato a puntate sul “New York Times”, “Miss S.” è un piccolo romanzo pieno di humour in cui per la prima volta Cathleen Schine si cimenta nel giallo classico con il suo tocco personale e inconfondibile, acuto e sofisticato al tempo stesso, giocando con vizi, vezzi e rivalità del mondo dell’arte.

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Carrie è un’adolescente presa di mira dai compagni, ma ha un dono. Può muovere gli oggetti con il potere della mente. Le porte si chiudono. Le candele si spengono. Un potere che è anche una condanna. E quando, inaspettato, arriva un atto di gentilezza da una delle sue compagne di classe, un’occasione di normalità in una vita molto diversa da quella dei suoi coetanei, Carrie spera finalmente in un cambiamento. Ma ecco che il sogno si trasforma in un incubo, quello che sembrava un dono diventa un’arma di sangue e distruzione che nessuno potrà mai dimenticare. Dal romanzo è tratto il film “Lo sguardo di Satana”.

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Per Maria non c’è nulla di certo. La sua vita è una sequenza di episodi accidentali. L’amicizia di chi la circonda non la smuove, e non la smuovono neppure le reiterate offerte di matrimonio da parte di Ronny, innamorato devoto. Le piace vivere dentro i confini che certamente sente come il suo mondo ma che altrettanto sicuramente sa non essere prodotto di una “sua” precisa volontà. Si laurea, si sposa, ha un figlio e continua a non capire come di quegli eventi si possa dire “la mia vita”. Esiste un grimaldello capace di far saltare l’apparente freddezza esistenziale di Maria? O tutto è destinato a finire com’è cominciato, vale a dire “per caso”? “Donna per caso” è il primo romanzo di Jonathan Coe.

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Com’è fatto il mondo segreto di uno scrittore strapremiato, adorato dal pubblico e dalla critica? Per venticinque anni Lisey è stata sposata al celebre Scott Landon. Un lungo, stupendo matrimonio con lui – un uomo meraviglioso ma complicato, con una tara nel sangue – e con l’universo di lui, una dimensione proibita ai normali, piena di cose fantastiche ed esaltanti, ma anche letali; di forze che possono risanare o uccidere, in virtù di leggi incomprensibili; il rifugio di un artista geniale e precoce, un Eden vigilato da un serpente inesorabile. Laggiù ci sono colline viola, mari al tramonto, ombre vaganti, tombe, e la “pozza delle parole”, cui attingere a piene mani per creare e illudere… Però ora Scott è morto e la vita di Lisey è uguale a quella di tante altre. Non siamo a Boo’ya Moon, bensì nel prosaico Maine, dove lei affronta il triste compito di svuotare il gigantesco studio del marito, con la sua mole di manoscritti. Un gesto innocente, ma che può scatenare le reazioni inconsulte di certi fan un po’ particolari. E non è tutto. Impegnata da una parte a difendersi dagli assalti alla sua persona, Lisey si rende conto, su un altro fronte, di essere come una porta lasciata aperta su quell’altro mondo ai confini tra ragione e pazzia… già intravede – negli specchi, nelle superfici lucide – il muso dell’essere che ha popolato gli incubi del marito, che ora viene per lei…

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“Le storie d’amore contraddistinte da ossessione sessuale sono un mio interesse professionale ormai da molti anni”. Inghilterra, 1959. Dall’interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra comincia a esporre, con apparente distacco, il caso clinico più perturbante della sua carriera – la passione letale fra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra dell’ospedale, e Edgar Stark, un artista detenuto per un uxoricidio particolarmente efferrato. E’ una vicenda cupa e tormentosa, che fin dalle prime righe esercita su di noi una malìa talmente forte da risultare quasi incomprensobile – finché lentamente non ne emergono le ragioni nascoste. Il fatto è che in questo straordinario romanzo neogotico McGrath ci scalza dalla posizione abituale, e confortevole, di lettori, chiedendoci di adottare il punto di vista più scabroso di chi conduce una forma singolarmente perversa di indagine: il lavoro analitico. Eppure qualcosa, forse una tensione che a poco a poco diventa insopportabile, ci avverte che i conti non tornano, e che l’inevitabile, scandalosa e beffarda verità sarà molto diversa da quella che eravamo costretti a immaginare.

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Al solito, ne avete letto qualcuno? Non dimenticate di farmi sapere cosa ne pensate, nei commenti!
Alla prossima e buone letture, 

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