Recensioni de “La ragazza di fuoco” e “Il canto della rivolta”

 

La_ragazza_di_fuoco_collins_hunger_games

‘Giorno a tutti!
Come dicevo la scorsa settimana, ho iniziato a leggere la trilogia di Hunger Games, solo ultimamente..ma la sto amando talmente tanto che la sto letteralmente divorando.
Dal momento che uso ogni singolo momento libero per andare avanti con la lettura, cercando di non sprecarne nessuno, ho deciso di recensire “Catching Fire” e “Mockingjay” insieme.
Duuunque, piccola sinossi per entrambi i libri.

CATCHING FIRE (LA RAGAZZA DI FUOCO)

Dopo aver vinto la settantaquattresima edizione degli Hunger Games, Katniss e Peeta fanno finalmente ritorno al Distretto 12.
Mentre si preparano per affrontare il Victory Tour, il tour in cui il vincitore dei Giochi visita ogni distretto, il Presidente Snow fa visita a Katniss, dicendole di non essere affatto contento che i vincitori di questa edizione siano stati due, in quanto Katniss e Peeta sono riusciti a prendersi gioco di tutta l’organizzazione dei Giochi.
Snow aggiunge che, l’ormai famoso gesto che ha permesso agli “amanti sfortunati” di vincere, ha ispirato moti di ribellione in alcuni distretti.
Il settantacinquesimo anno dei Giochi è anche l’anno dei Quarter Quell, i quali avvengono ogni 25 anni e permettono agli organizzatori di apportare qualche cambiamento.
Quest’anno è stato deciso di pescare i tributi direttamente tra i vincitori degli Hunger Games ancora in vita.
Essendo l’unica donna, Katniss viene ovviamente pescata. Per quanto riguarda il tributo maschio, inizialmente viene pescato Haymitch, ma Peeta si offre volontario per proteggere Katniss.
Molti sono i cambiamenti all’orizzonte per Katniss, la quale, una volta entrata nell’arena, scoprirà di avere alleati che mai avrebbe immaginato..

Ormai al secondo libro della trilogia, inizio a trovare il modo di scrivere della Collins, davvero familiare.
E’ una lettura che trovo talmente tanto piacevole da non accorgermi di quante pagine stia leggendo al giorno.
Mi tiene compagnia e mi fa riflettere allo stesso tempo. Amo il fatto che il libro sia narrato in prima persona da Katniss in quanto, addentrandomi nei suoi pensieri, sento di avere uno stretto legame con lei.
Mi piace come pensa, come agisce e cosa significa per chi le sta intorno. E’ una ragazza forte e vulnerabile contemporaneamente, una condizione che trovo più che accentabile per una persona costretta non una, ma ben due volte ad affrontare gli Hunger Games.
Mi piace particolarmente l’evoluzione definitiva che subisce il suo rapporto con Peeta: mentre nel primo libro, pur essendo indubbiamente forte, lo sentivo ancora poco degno di grande fiducia, nel secondo libro questo rapporto è cresciuto a dismisura tanto che Katniss è disposta a morire per salvare l’amico.
Sempre sulla striscia delle cose positive, non posso non parlare dei nuovi personaggi: Finnick mi è piaciuto fin da subito, a pelle. E’ bello, arguto, intelligente e particolare. Johanna mi piace davvero tanto. Finalmente una persona che non ha bisogno di attuare una rivoluzione per dire quello che pensa veramente dei Giochi, e del presidente Snow. Decisamente non le mancano gli attributi.
Beetee e Wiress sono alleati che avrei scelto anche io, se fossi stata in Katniss. La stessa identica cosa vale per Mags. Sì, ho un debole per i deboli. (Apparentemente deboli).

Il-canto-della-rivolta-cover-665x1024
MOCKINGJAY (IL CANTO DELLA RIVOLTA)

Dopo essere stata salvata dai ribelli e portata al Distretto 13, con grande sorpresa generale, in quanto era credenza popolare che fosse andato distrutto, Katniss decide di visitare quello che una volta era il Distretto 12, raso al suolo dopo i bombardamenti per vendicare la sua fuga dall’arena.
Katniss si trova ancora una volta ad affrontare una situazione che le è completamente nuova: al nuovo Distretto è la vita è organizzata giorno per giorno con un programma personalizzato per ognuno.
Per Katniss è il momento di recarsi al Distretto 8 per fare delle riprese televisive da mandare in tutta Panem in modo da incitare la rivolta, dove però avviene un secondo bombardamento dal quale sarà salvata da Haymitch e Gale.
Mentre al Distretto 13 i ribelli si preparano per attaccare Capitol City, una squadra di soccorso viene mandata a liberare i tributi tenuti prigionieri da Snow: Peeta, Johanna, Enobaria e Annie.
La missione di salvataggio rivela ben presto le condizioni di Peeta: torturato attraverso un metodo chiamato “depistaggio”, è incapace di distinguere il vero dal falso, tanto che cercherà di uccidere Katniss.

Ok, quest’ultimo libro mi ha abbastanza traumatizzata.
Ho più volte letto in giro che a molti fan della trilogia non è piaciuto, ma io devi di dissentire.
L’ho trovato un buon finale per questa serie e sicuramente le cose che ho apprezzato sono maggiori di quelle che mi hanno fatto un po’ storcere il naso.
Per esempio mi è piaciuto molto che ci sia stata la possibilità di scoprire più dettagli riguardo la morte del padre di Katniss e Primrose, dato che è stato sempre una figura costante durante la lettura dei tre libri.
Altra cosa che mi ha fatto piacere è stato lo sviluppo che vede protagonista il rapporto di Katniss con Johanna. Sicuramente non possono ancora essere considerare amiche, ma sicuramente la parola “alleate” non è mai stata più adatta per descriverle.

large (7)

Devo ammettere, invece, di essere più volte giunta alla conclusione che la Collins avesse davvero voglia di finire questa trilogia. Ho trovato alcune parti troppo sbrigative. Per esempio, avrei preferito che il metodo del “vero e falso” usato da Peeta per cercare di recuperare i ricordi, venisse descritto più ampiamente.
Comunque, torno a dire di aver adorato Hunger Games..anche se, le morti di alcuni personaggi mi hanno davvero colpita.
So che ormai praticamente tutto il mondo sa chi è morto e chi no, però io ho appena finito il terzo libro e per me è ancora tutto nuovo. Sono molto scossa, ok?
In più, non riesco a togliermi dalla mente “The Hanging tree”.

In ogni caso, se c’è qualcuno che come me ha la testa dura e ancora non ha preso in mano questa trilogia, rinnovo il mio invito a farlo immediatamente!

Davvero, non ve ne pentirete!

 

large (9)Alla prossima!

 

 

Precedente Recensione di "Hunger Games" di Suzanne Collins Successivo Recensione di "Scrivimi ancora" di Cecelia Ahern

Lascia una recensione

avatar

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.