Recensione di “Ventiquattro ore” di Stefano Rossi

Buonasera a tutti, lettori!
La recensione di oggi è dedicata a “Ventiquattro ore” di Stefano Rossi, che ringrazio per avermi inviato una copia del suo libro.

copertina 24 ore carmignaniTRAMA

Una misteriosa valigetta si aprirà scadute ventiquattro ore: tutti la vogliono ma nessuno sa cosa contenga davvero, perchè il meccanismo per aprirla è sconosciuto. Sei mosche da bar disposte a qualsiasi cosa pur di possederla si muovono in un macabro gioco dell’oca sullo sfondo di questa storia on the road in bilico tra il pulp e il noir, l’ironia demenziale e lo splatterpunk, incrociando personaggi indimenticabili come il Divoratore, i Fratelli Cobra, il vecchio Ernest Cooter e molti altri ancora. Un libro che è come un film, vissuto sul filo della tensione e dell’imprevedibilità. “Ventiquattro ore è un’opera prima. Nonostante il titolo, ne impiegherete molte di meno a leggerlo. Perché Ventiquattro ore è una corsa, è una corsa sfrenata al massacro che non ha un attimo di respiro. Il mondo in cui si ambienta, la Never City immaginata da Stefano Rossi, è una specie di Las Vegas della follia umana, dove cannibali, assassini, poppute donne uscite da un film di Russ Meyer, zombie e fast food di piedi umani vivono nell’anarchia incontrollata delle loro vite borderline” (dalla prefazione di Raffaele Picchio).

ghirigoroLa solita tranquillità del Lione Pub, a Never City, viene squarciata dall’improvviso arrivo di un uomo con una valigetta in mano. Lo sconosciuto, poco prima di spararsi un colpo in testa, sotto gli occhi sbalorditi degli astanti, afferma che la valigetta che tiene in mano si aprirà tra esattamente ventiquattro ore da quel momento. La corsa è ufficialmente iniziata: chi aprirà la valigetta? Ma, soprattutto, cosa si è disposti a fare per la conquista del potere?

“Questa valigetta si aprirà tra ventiquattro ore.” Sibilò con una voce che pareva provenire direttamente dall’oltretomba. Ora i suoi occhi non guardavano più i presenti, ma scrutavano il vuoto più assoluto; nessuno aveva più il coraggio di muoversi, di parlare, di fare qualsiasi cosa.”

5053301-uomo-d-affari-nero-con-pistola-fumante-e-valigetta-in-una-pozza-di-sangue-Archivio-FotograficoIl libro di Stefano Rossi è molto diverso da ciò che sono solita leggere: non si limita a essere relegato in un solo genere letterario, ma, con le sue sfumature splatter e un bel po’ di azione, riesce a barcamenarsi all’interno di più generi. Nonostante rappresenti un esordio di tutto rispetto, non sono riuscita a immedesimarmi nella storia come avrei voluto. Ero molto curiosa di andare avanti e capire come i sei protagonisti se la sarebbero cavata, ma non ne sentivo il “bisogno”.

“La sua mano estrasse velocemente una Beretta calibro 9 dalla tasca del cappotto. La piazzò sulla tempia coperta in parte dai capelli fradici e sparò.”

Lo stile di scrittura è sicuramente molto buono. Il libro, aiutato anche dalle poche pagine da cui è composto, è molto scorrevole e si lascia leggere in davvero pochissimo tempo. Se questo romanzo breve sembra essere nelle vostre corde o, più semplicemente, se la trama vi intriga, vi consiglio comunque di dargli un’occasione.

starsSCHEDA

Titolo: Ventiquattro ore
Autore: Stefano Rossi
Prezzo: Euro 10.00 (cartaceo)
Pagine: 102
Casa Editrice: Carmignani Editrice

harryAlla prossima e buone letture, questione di libri

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Virginia Leoni
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Virginia Leoni

A me era piaciuto, l’ho trovato molto (passami il termine) tarantiniano 🙂
Baci baci

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Su questo fatto, mi trovi d’accordo, ma ho preferito il secondo. 🙂