Recensione di “The Keeper of Lost Things” di Ruth Hogan

Buongiorno a tutti, Fedeli Lettori!
Stamattina, arriva la recensione di “The Keeper of Lost Things”, romanzo d’esordio di Ruth Hogan, che io ho letto in inglese, ma che, proprio di recente, è stato pubblicato anche in Italia da Rizzoli come “Dove ti ho perso”.

The Keeper of Lost Things
Ruth Hogan

Prezzo: € 19.00
Pagine: 308
Casa Editrice: Rizzoli
Dove Acquistarlo: Amazon

Anthony Peardew colleziona e custodisce oggetti smarriti. Lo fa da quarant’anni, da quando ha perso il ciondolo, regalo di Therese, la fidanzata, proprio nel giorno in cui la ragazza è morta in un incidente. Stravolto dalla perdita, Anthony negli anni ha cercato conforto in quelle piccole cose trovate per strada o in un parco, sfuggite da una tasca o dimenticate al tavolo di un caffè o sul sedile di un treno. Pensava che, se avesse riconsegnato ogni oggetto al legittimo proprietario, qualcuno un giorno avrebbe bussato per restituirgli il suo. Ora, al tramonto della sua esistenza, vuole cedere questa missione alla sua assistente, Laura, lasciandole anche la bella villa in cui abita con tutto quello che contiene. Quello stesso giorno di quarant’anni fa, Eunice iniziava a lavorare come segretaria di redazione in una piccola casa editrice e per la fretta e l’emozione si era scontrata con Anthony. In apparenza un imprevisto da niente lungo i sentieri delle loro vite. Ma di ogni cosa, di ogni incontro, resta una traccia. Sono particelle in sospensione sopra i nostri giorni, che aspettano di posarsi. Perché tutto torni al proprio posto, adesso, Laura ed Eunice si devono trovare.Leggere Dove ti ho perso è rinfrescarsi all’ombra di un racconto caldo. Tante piccole storie ne punteggiano l’anima, a comporre un romanzo confortante, ironico, dove l’amore attraversa ogni essere vivente, ogni esistenza, in maniera lieve eppure definitiva. Una storia autentica e delicata sul potere delle coincidenze e sulla fatalità dei piccoli eventi, quelli che sembrano essere senza importanza.

Da che mondo è mondo, fior fior di autori cercano, inesorabilmente, di riportare su carta il sentimento più comune dell’intero spettro delle emozioni umane: il dolore. Sono pochi, però, quelli che ci riescono davvero. Tra questi, c’è Ruth Hogan che, con il suo The Keeper of Lost Things, ha marcato il suo esordio all’interno del panorama letterario internazionale.

“Laura slid the blade between folds of thick white paper. As the envelope slid open she envisioned Anthony’s secrets escaping like a cloud of whispers into the air.”

Sono più di quarant’anni, ormai, che Anthony Peardew passa la propria vita a raccattare i pezzi di quelle degli altri. Da quando proprio nel tragico giorno in cui Therese perse la vita ha smarrito il ciondolo donatogli dalla defunta moglie, Anthony porta avanti una peculiare quanto speranzosa convinzione: riconsegnando ai legittimi proprietari tutti quegli oggetti in cui, spesso, gli capita di imbattersi, spera, un giorno, che qualcuno lo ricongiunga a quel prezioso ciondolo che rappresenta l’ultimo legame con l’unica donna della sua vita. Adesso, però, con il peso degli anni a gravare sulle sue spalle, ha deciso di passare il testimone, insieme con la meravigliosa villa in cui risiede e a tutto ciò che possiede, alla fedele Laura, domestica, assistente e amica di lunga data, ancora alle prese con le ferite causate da anni di amore insoddisfacente e logorante.

“Henry. She could never trust a man who shared his name with a vacuum cleaner.”

Parallelamente alla storia di Laura, però, ci viene narrata anche un’altra storia, quella di Eunice, a partire dal giorno esatto in cui, circa quaranta anni prima, viene assunta come segretaria in una piccola casa editrice indipendente. Le esistenze di queste due donne, così distanti, ma, allo stesso tempo, così incredibilmente vicine, si fonderanno per dare vita a una serie di eventi e connessioni stupefacenti. Un romanzo commovente, in grado di toccare il lettore e scaldargli il cuore. Una penna, quella di Ruth Hogan, che stupisce grazie a uno stile narrativo e a una versatilità in cui pochissime volte mi è capitato di imbattermi. Sinceramente consigliato a chi cerca una lettura diversa, capace di coniugare momenti di profonda riflessione ad attimi di pura spensieratezza e allegria.

Alla prossima e buone letture, 

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