Recensione di “Sfida all’OK Dakar” di Otello Marcacci

Buongiorno a tutti e buon lunedì, lettori!
Oggi, ho il piacere di parlarvi di “Sfida all’OK Dakar” di Otello Marcacci, edito NEO Edizioni.
Ringrazio enormemente l’autore per avermi gentilmente inviato una copia del libro.

TRAMA

Imbolsito, smarrito, in pieno stallo coniugale, sportivo ed esistenziale, mentre la crisi economica impazza e i 40 anni segnano il passo, l’ex ciclista Eugenio Bollini è al giro di boa.
Non ha perso la sua verve e nemmeno quella sana mediocrità che da sempre lo accompagna. Ma, più di tutto, non vuole perdere i legami, traballanti eppure fortissimi, con la sua famiglia e, soprattutto, coi suoi figli. Così da buon gregario della vita, tenta di rimettere insieme i pezzi cercando quell’equilibrio necessario per evitare la caduta definitiva. Tra improbabili terapie di gruppo, sequestri di salme illustri, gare amatoriali al limite della legge, strambi personaggi e traffici loschi, accade l’impensabile: l’evento che spingerà Bollini a rimontare in sella per lanciarsi nella più grande e rocambolesca corsa in bicicletta cui il mondo abbia mai assistito.
Sfida all’OK Dakar è prima di tutto la scommessa – commovente e spassosa – con se stessi, poi con questa giostra che chiamiamo vita.

Giunto alla mezza età, Eugenio Bollini sta vivendo un’esistenza non propriamente idilliaca: dopo una vita passata sul sellino di una bici, la depressione che l’ha colto alla sprovvista, i continui dissapori con suo figlio maggiore e la distanza che si è insinuata tra lui e sua moglie, Eugenio si sente sfinito. Come se ciò non bastasse, la crisi inizia a farsi sentire, minacciando di minare ancora di più quella quotidianità a cui l’ex ciclista si è aggrappato per non sprofondare definitivamente nel baratro. Poco dopo l’inizio delle sedute dell’Anonima Depressi, però, arriva la telefonata che potrebbe cambiargli la vita: un’incredibile gara da Parigi a Dakar, il cui guadagno sarebbe in grado di risolvere una fetta considerevole dei suoi problemi. Il prezzo da pagare, però, potrebbe rivelarsi fin troppo alto.

“L’ultimo sguardo che Lapo mi aveva regalato prima di andarsene, mi stava trapanando il cervello, perché ci sono occhi che toccano come mani, e senza che te ne accorgi, finisci col ritrovarti lividi ovunque.”

Sfida all’OK Dakar mi ha regalato più di quanto avrei creduto possibile, più di quanto riesca sinceramente a esprimere. Ero pronta a immergermi in un libro incentrato quasi esclusivamente sul mondo del ciclismo, quando invece mi sono ritrovata al centro di un turbinio di emozioni. Perché sì, questo libro è molto di più: è una straordinaria avventura animata da una serie di sfumature che la rendono estremamente apprezzabile. Sono stata felicissima di aver fatto la conoscenza di Eugenio Bollini, ma, in modo ancora maggiore, ho adorato il fatto di ritrovarmi coinvolta nella storia della sua vita così intensamente.

“Il sentiero che avevamo preso, era tutt’uno con il resto del paesaggio, colorato di rosso dal sole che brillava in un cielo azzurro mai visto. Sembrava quasi che i colori avessero dimensioni spaziali. Ogni rumore era inghiottito dal silenzio e non c’era edificio o pianta o montagna a fermarlo e restituirlo.”

La caratterizzazione dei personaggi è sommamente ben costruita, tanto che non ho fatto il minimo sforzo a figurarmeli, mano a mano che li conoscevo. Il medesimo discorso vale per lo stile di scrittura dell’autore, stile che ho trovato estremamente reale ed efficace nella sua franchezza e genuinità. Otello Marcacci mi ha tirata fuori dalla mia ignoranza facendomi conoscere un mondo davvero affascinante, mi ha fatto ridere nelle situazioni più insperate, mi ha fatto riflettere molto, e mi ha tenuto compagnia. Ma, soprattutto, in modi che non starò qui a dirvi, mi ha fatta sentire meno sola.

SCHEDA

Titolo: Sfida all’OK Dakar
Autore: Otello Marcacci
Prezzo: Euro 15.00 (cartaceo)
Pagine: 265
Casa Editrice: Neo Edizioni

Spero davvero che la mia recensione vi sia piaciuta!
Fatemi sapere se avete in programma di leggerlo. 🙂
Come sempre, alla prossima e buone letture, 

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