Recensione di “Prodigy” di Marie Lu

Buongiorno a tutti, cari lettori!
Anche oggi, c’è una recensione per voi: nell’articolo di questa mattina, infatti, vi parlerò di “Prodigy”, il secondo volume della trilogia di Legend di Marie Lu.
Dal momento che è un secondo volume, cercherò in tutti i modi di limitare gli spoilers.

marie-lu-prodigyTRAMA

June e Day arrivano a Vegas dopo essere miracolosamente sfuggiti all’ingiustizia della Repubblica quando l’inconcepibile accade: l’Elector Primo muore e il figlio Ander prende il suo posto. Mentre la Repubblica sprofonda nel caos, i due giovani ribelli si uniscono ai Patrioti nel disperato tentativo di salvare il fratello di Day, Eden. E i Patrioti accettano, ma a una condizione: June e Day dovranno prima uccidere il nuovo Elector. Peccato che Anden non abbia niente a che vedere con il suo crudele genitore.

ghirigoroProdigy riprende esattamente da dove Legend si era concluso: June e Day, grazie a un’incredibile serie di eventi, riesco a sfuggire alla Repubblica. Ora sono di nuovo in fuga, di nuovo soli contro tutti, costretti a contare esclusivamente l’uno sull’altra per portare avanti le proprie idee. Il loro piano è quello di rifugiarsi nelle tanto sognate Colonie e lasciarsi la Repubblica alle spalle una volta per tutte. Ma il destino ha in serbo per loro progetti totalmente diversi: improvvisamente, l’Elector Primo muore e, come vuole la legge, sale al potere Anden, il suo giovane figlio. Al fianco di Day, June, da prodigio della Repubblica, diventa una ricercata a livello nazionale e, l’unico modo per sottrarsi al Governo, sembra essere quello di unirsi ai Patrioti, il noto gruppo di rivoltosi animato dall’obiettivo di ricostituire i vecchi Stati Uniti. Come Marie Lu ci ha già mostrato in precedenza, niente si fa per niente e, per dimostrare la loro più totale fiducia ai Patrioti, June e Day devono uccidere il nuovo Elector. Per i due giovani ha inizio una missione che li costringerà a mettere tutto in dubbio. Il Governo. Le Colonie. I Patrioti. E perfino loro stessi.

“Ogni tanto, quando Day è calmo come ora, mi domando se la sua lucidità mentale non stia venendo meno. Il pensiero mi spaventa. Non posso permettermi di perderlo. Continuo a ripetermi che è solo per ragioni pratiche, che a questo punto avremmo poche probabilità di sopravvivere ognuno per conto proprio e che le sue capacità completano le mie. E poi..non mi rimane nessun altro da proteggere.”

cebbb282b0eff6a18022d0673b7a9cadProdigy, molto più di Legend, è stato un crescendo di emozioni: la prima metà del libro è incentrata su un lato molto più dinamico, in cui Marie Lu va a districare lentamente i nodi della sua storia, regalandoci una buona fetta della visione d’insieme, facendo luce sulla Repubblica e su quelli che una volta erano Gli Stati Uniti d’America. Superata la metà, però, il libro diventa estremamente visivo. L’azione prende il sopravvento e si assiste a un’incredibile sconvolgimento di eventi che non avrei mai immaginato perché, anche se Marie Lu lascia qua e là qualche indizio, è molto difficile provare a capire cosa succederà. Proprio come June e Day, anche io mi sono ritrovata a cercare di capire di chi potermi fidare, senza esserne pienamente certa fin proprio alle ultimissime pagine. Le mie prime impressioni su alcuni personaggi sono state totalmente stravolte, cosa che è accaduta in particolare per Kaede e per Tess, la dolce e ingenua ragazzina che in tre anni era diventata l’ombra di Day e che ora, dopo appena due settimane di lontananza, sembra un’altra persona. Al contempo, sono stata felicissima che l’autrice abbia dato un’importanza così grande al personaggio di Anden, facendocelo scoprire sempre di più pagina dopo pagina, rivelandoci lati del suo carattere che ho apprezzato tantissimo.

“Gli uomini di Thomas mi Thomas mi spingono senza troppi complimenti nel retro di una jeep che ci aspetta col motore acceso, mi ammanettano i polsi alla portiera e mi bloccano le braccia con catene di ferro. Thomas si siede accanto a me e mi punta la pistola alla testa.”

759a3e0aaffa24a00139f6ae6133794eIl già grande sentimento di affetto che ho provato per June e Day in Legend, in Prodigy è aumentato in maniera impensabile, trovando una conferma definitiva e facendoli entrare di diritto tra i miei personaggi preferiti in assoluto. Come al solito, sono stata dalla loro parte dall’inizio alla fine, anche quando tutto sembrava perduto. Mai come in questo caso, ho percepito una grande umanità nascosta dietro a due personaggi: la loro caparbietà, la capacità di pensare con la propria testa in qualunque circostanza, la loro volontà di mettere a rischio tutto quello che hanno pur di agire secondo la propria concezione di giustizia. June e Day sono credibili, sono intensi. Sono veri.
Proprio per questo motivo, Prodigy mi ha colpita in modo così pesante, perché quando pensavo ormai di poter toccare con mano la luce in fondo al tunnel, Marie Lu ha deciso di stravolgere nuovamente tutto. E lo ha fatto in modo devastante.

“Potrei essere morta prima della fine della giornata, molto prima che l’Elector venga a sapere del mio ritrovamento. Ci sono un sacco di cose che potrebbero andare storte. Per questo devo concentrarmi, ripeto a me stessa. E se guardo Day negli occhi non ci riesco.”

Spero davvero di avervi convinti, con le mie parole, a leggere questa trilogia perché merita davvero.
Ma ve lo dico già da ora: se avete intenzione di iniziarla, preparatevi psicologicamente.

starsSCHEDA

Titolo: Prodigy
Autore: Marie Lu
Prezzo: Euro 16.50
Pagine: 298
Casa Editrice: Piemme

harryAlla prossima e buone letture, questione di libri

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Beh, un po’..okay sì, ma ne vale la pena!
<3