Recensione di “Chi perde paga” di Stephen King

Buongiorno a tutti, cari lettori!
La recensione di oggi è dedicata a “Chi perde paga”, il secondo volume della trilogia di Stephen King inaugurata da Mr. Mercedes (di cui vi avevo parlato qui) e che, vi ricordo, si concluderà l’11 ottobre con l’uscita di Fine Turno.

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“Svegliati, genio.” Il genio è John Rothstein, scrittore osannato dalla critica e amato dal pubblico reso immortale dal suo personaggio feticcio Jimmy Gold che però non pubblica più da vent’anni. L’uomo che lo apostrofa è Morris Bellamy, il suo fan più accanito, piombato a casa sua nel cuore della notte, furibondo non solo perché Rothstein ha smesso di scrivere, ma perché ha fatto finire malissimo il suo adorato Jimmy. Bellamy è venuto a rapinarlo, ma soprattutto a vendicarsi. E così, una volta estorta la combinazione della cassaforte al vecchio autore, si libera di lui facendogli saltare l’illustre cervello. Non sa ancora che oltre ai soldi (tantissimi soldi), John Rothstein nasconde un tesoro ben più prezioso: decine di taccuini con gli appunti per un nuovo romanzo. E non sa che passeranno trent’anni prima che possa recuperarli. A quel punto, però, dovrà fare i conti con Bill Hodges, il detective in pensione eroe melanconico di “Mr. Mercedes”, e i suoi inseparabili aiutanti Holly Gibney e Jerome Robinson. Come in “Misery non deve morire”, King mette in scena l’ossessione di un lettore per il suo scrittore, un’ossessione spinta fino al limite della follia e raccontata con ritmo serratissimo. “Chi perde paga” è il secondo romanzo della trilogia iniziata con “Mr. Mercedes”, nel quale l’autore tocca un tema a lui caro, quello del potere della letteratura sulla vita di ogni giorno, nel bene e nel male.

recensione

Quant’è grande il potere della letteratura? Cosa sareste disposti a fare, per un libro? Ma non un libro qualsiasi, eh. Il libro del vostro autore preferito. Quel libro che vi ha cambiato la vita, insomma. Sareste disposti a ingannare? A rubare? A… uccidere? Forse noi no, ma Morris Bellamy, sì. E così, John Rothstein, uno dei capisaldi della letteratura americana, finisce con una pallottola in testa durante una rapina finita male. A premere il grilletto in perfetto stile Misery è stato il suo fan numero uno. L’arrogante e sfrontato Bellamy, infatti, non è riuscito a mandare giù il fatto che, Jimmy Gold, l’eroico protagonista delle storie di Rothstein, sia caduto vittima del fascino del denaro, rinnegando se stesso e quei principi che, per così tanto tempo, hanno animato la sua vita. Nonostante nessuno colleghi l’assassinio dell’autore a Bellamy, quest’ultimo passerà comunque più di trent’anni in prigione a causa dello stupro nei confronti di una giovane del luogo. Durante questo periodo, l’unico pensiero che impedisce a Bellamy di impazzire del tutto, è il bottino che ha rubato a casa di Rothstein quella notte di tanti anni prima: non solo una discreta somma di denaro, ma un nutrito numero di taccuini, tutti scritti a mano dall’autore. Le prime opere di Rothstein dopo oltre due decenni di assoluto silenzio; pagine e pagine di inestimabile valore, non solo economico.

“Quando apre la porta dello studio interno dove domina il buio, Pete viene subito accolto da una zaffata pestilenziale. È qualcosa di metallico e insieme organico: limatura di ferro mescolata con cavolo marcio. Poi arriva il rumore, un ronzio sordo. Mosche.”

01c94f76f7d7f52a9bb8cbca94cca410Purtroppo per Bellamy, però, qualcuno ha scoperto la sua pentola d’oro e intende servirsene per aiutare la propria famiglia: quel qualcuno è Peter Saubers, adolescente brillante con il pallino per la letteratura e una vita non propriamente tutta rose e fiori. Suo padre, poco tempo prima, è stata una delle vittime della tragedia del City Center, quando un folle alla guida di una Mercedes grigia si è gettato tra la folla, uccidendo otto persone e ferendone tantissime altre. Da quel momento, il clima a casa è cambiato sensibilmente, e ora, Pete e sua sorella, Tina, sono costretti a sorbirsi i litigi quotidiani dei genitori, quelle Cagnare da cui trova sollievo solo immergendosi nei taccuini di John Rothstein, invaghendosi sempre più dello scrittore e di quel protagonista in cui non può fare a meno di rivedere se stesso. Nel giro di qualche anno, però, i soldi del defunto autore finiscono, e i Saubers sono costretti a rinunciare a quelle entrate extra che li hanno letteralmente tenuti a galla fino a quel momento. Ed è qui che le cose iniziano a farsi davvero serie, spianando la strada che porterà il giovane a fare la conoscenza di Bill Hodegs: con venti chili in meno, ma con il costante aiuto dei suoi soci, Holly Gibney e Jerome Robinson, l’ex detective ha fondato una sua agenzia ed è più in forma che mai.

“Bussa di nuovo, più forte. Silenzio. Apre la porta con una spinta. Il puzzo cresce di colpo: sangue, alcol, carne marcia. E dell’altro. Polvere da sparo, un aroma che conosce alla perfezione. Le mosche ronzano sonnacchiose. Le luci sono accese, puntate sul corpo a terra.”

Chi perde paga si svolge circa quattro anni dopo gli avvenimenti di Mr. Mercedes, e rappresenta un ottimo seguito per un primo libro che ho apprezzato un po’ di più rispetto al suo successore, ma che comunque sa conquistare. Questa volta, dovremo aspettare un bel po’ prima di incrociare nuovamente i nostri protagonisti  e anche un Brady Hartsfield uscito decisamente male dal romanzo che ce l’ha fatto conoscere per la prima volta, ma che, contro ogni previsione, ha ancora qualcosa da dire però ne vale assolutamente la pena, perché la vicenda che lega Pete Saubers a Morris Bellamy è altamente avvincente. Dopotutto, Stephen King ci ha abituati in un certo modo, e sa bene cosa vogliamo e ci aspettiamo da lui. Ed è per questo che, quando si tratta del Re, mi piace prendermi il mio tempo. Mi piace leggere con calma, soffermarmi sulle parole, sulle citazioni che impregnano le pagine, così da assorbirle, respirarle e farle mie.
In questo secondo volume, King torna con una storia di disagio e ossessione, di libri che citano altri libri e di eroi letterari fin troppo reali.

 

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SCHEDA

Titolo: Chi perde paga
Autore: Stephen King
Prezzo: Euro 19.90
Pagine: 467
Casa Editrice: Sperling and Kupfer

harry

Come al solito, spero davvero che la mia recensione vi sia piaciuta.
Fatemi sapere se avete già letto questo libro o se avete intenzione di farlo.
Alla prossima e buone letture, Clarissa

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