Buongiorno a tutti, cari lettori!
La recensione di oggi è dedicata a “Mr. Mercedes” di Stephen King, il primo libro di una trilogia che si concluderà l’11 ottobre con l’uscita di “Fine Turno”, il terzo e ultimo capitolo.
TRAMA
All’alba di un giorno qualsiasi, davanti alla Fiera del Lavoro di una cittadina americana colpita dalla crisi economica, centinaia di giovani, donne, uomini sono in attesa nella speranza di trovare un impiego. Invece, emergendo all’improvviso dalla nebbia, piomba su di loro una rombante Mercedes grigia, che spazza via decine di persone per poi sparire alle prime luci del giorno. Il killer non sarà mai trovato. Un anno dopo William Hodges, un poliziotto da poco in pensione, riceve il beffardo messaggio di Mr. Mercedes, che lo sfida a trovarlo prima che compia la prossima strage. Nella disperata corsa contro il tempo e contro il killer, il vecchio Hodges può contare solo sull’intelligenza e l’esperienza per fermare il suo sadico nemico. Inizia quindi un’incalzante caccia all’uomo, una partita a scacchi tra bene e male, costruita da uno Stephen King maestro della suspense.
Quando si tratta del Re, non c’è santo che tenga: io devo avere tutto quello che reca il suo nome in copertina, e questa volta, in particolare, si tratta del primo libro di una trilogia. Con Mr. Mercedes, infatti, Stephen King ci conduce per la prima volta nel mondo di Bill Hodges, ex poliziotto in pensione che, dopo anni di onorata carriera, improvvisamente si ritrova con un bel po’ di tempo tra le mani da dedicare a pensieri non propriamente felici. Ora che è in pensione, infatti, non riesce a smettere di pensare a quel caso irrisolto che lo perseguita da un anno a questa parte: era l’aprile del 2009, quando un folle alla guida di una Mercedes grigia si è introdotto a tutto gas alla Fiera del Lavoro del City Center, uccidendo otto persone e ferendone gravemente moltissime altre. A dodici mesi di distanza, Mr. Mercedes torna a farsi sentire, e questa volta decide di farlo attraverso una lettera specificatamente indirizzata a Hodges.
“La Mercedes puntò senza esitare dove si concentrava la folla degli aspiranti lavoratori, superando il nastro giallo. Alcuni cercarono di scappare, ma soltanto quelli in fondo alla fila riuscirono a cavarsela. I più vicini alle porte, i veri Primi Arrivati, non ebbero scampo.”
Il mittente della lettera è un ragazzo sui vent’anni, un genio del computer con un sorrisone sempre stampato sulla faccia poco più che anonima. L’insania in tutta la sua mediocrità, perché dietro quel sorriso a trentadue denti, si nasconde una mente fallata, una mente che, qualche tempo prima, ha pensato bene di rubare un’auto e usarla per travolgere un manipolo di malcapitati che, in una piovosa notte di aprile, erano alla disperata ricerca di un impiego. Dopo un anno di silenzio, Brady Hartsfield è tornato a parlare. Mr. Mercedes è pronto a far rombare il motore. Di nuovo.
“Persino le stelle sono un miraggio. L’unica verità è il buio. E conta solo entrarci dopo avere fatto qualcosa di importante. Dopo avere ferito il mondo, lasciando il segno. In fondo, la Storia è nient’altro che una grande, profonda cicatrice.”
A forza di leggere di disquisizioni circa il “vecchio” e il “nuovo” King, avevo un po’ di paura a introdurmi in questa nuova lettura. E se non mi fosse piaciuto? E se, per la prima volta, il Re mi avesse deluso? E se… Niente, perché io, questo libro, l’ho adorato al punto da divorarlo in due giorni scarsi, ritrovandoci il King che mi ha conquistata con così tanta facilità. Ancora una volta, mi sono immersa tra le pagine con una rapidità allarmante, guidata dalla voce ferma di un narratore navigato ma che – grazie a Dio – ha ancora molto altro da dire. E io, porca miseria, ho un gran voglia di sedermi e starlo ad ascoltare.
Se aveste ancora dubbi a riguardo: questo libro è altamente consigliato. Ma proprio tanto.
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SCHEDA
Titolo: Mr. Merceded
Autore: Stephen King
Prezzo: Euro
Pagine: 469
Casa Editrice: Sperling and Kupfer
Qualcuno di voi ha letto o ha intenzione di leggere questo libro?
Se sì, fatemelo sapere!
Alla prossima e buone letture, 
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