Recensione di “Lizzie” di Shirley Jackson

Buon pomeriggio a tutti, carissimi lettori, e buona domenica!
Oggi, torno con una recensione a cui tengo molto, perché adoro particolarmente questa autrice: sto parlando di “Lizzie” di Shirley Jackson.

shirley jacksonTRAMA

La protagonista, Elizabeth Richmond, ventitré anni, i tratti insieme eleganti e anonimi di una “vera gentildonna” della provincia americana, non sembra avere altri progetti che quello di aspettare “la propria dipartita stando il meno male possibile”. Sotto un’ingannevole tranquillità, infatti, si agita in lei un disagio allarmante che si traduce in ricorrenti emicranie, vertigini e strane amnesie. Un disagio a lungo senza nome, finché un medico geniale e ostinato, il dottor Wright, dopo aver sottoposto la giovane a lunghe sedute ipnotiche, rivelerà la presenza di tre personalità sovrapposte e conflittuali: oltre alla stessa Elizabeth, l’amabile e socievole Beth e il suo negativo fotografico Betsy, “maschera crudele e deforme” che vorrebbe fagocitare e distruggere, con il suo “sorriso laido e grossolano” e i suoi modi sadici, insolenti e volgari, le altre due. È solo l’inizio di un inabissamento che assomiglierà, più a che un percorso clinico coronato da un successo terapeutico, a una discesa amorale e spietata nelle battaglie angosciose di un Io diviso, apparentemente impossibile da ricomporre: tanto che il dottor Wright sentirà scosse le fondamenta non solo della sua dottrina, ma della sua stessa visione del rapporto tra l’identità e la realtà.

recensione

Il fatto che Shirley Jackson sia così poco considerata, all’interno del panorama letterario italiano, non finisce mai di stupirmi: un’autrice eclettica, versatile, annoverata tra i precursori del genere gotico, una penna sublime che non delude e che non si smentisce mai. E ancora: estremamente moderna per i suoi tempi, come ha dimostrato proprio in Lizzie, romanzo in cui affronta il tema delle personalità multiple con quel suo stile delirante che mi conquista sempre.

“Quel pomeriggio, avevo avuto davanti agli occhi il volto ghignate e spaventoso di un diavolo, e, da allora, Dio mi aiuti, troppe volte sarei stato costretto a vederlo.”

e56af6c2f568a387c54e9e5121cf35b8Vista da un occhio esterno, la vita di Elizabeth Richmond non potrebbe essere più banale di così: un carattere del tutto mite e riservato, un lavoro al museo non propriamente entusiasmante, e una zia un po’ particolare da cui tornare a casa. Ma, di banale, nella giovane Lizzie, non c’è proprio nulla: c’è, anzi, una mente fuori dall’ordinario in cui convivono quattro personalità diverse: La docile e indulgente Lizzie, la personalità ospite; la dolcissima Beth; l’irrequieta e ribelle Betsy; la severa e inflessibile Bess. Quattro donne incredibilmente diverse l’una dall’altra, e legate tra loro da un filo estremamente fragile ma al contempo indistruttibile. Un viaggio all’interno di una protagonista sì, molto difficile e particolare, ma anche una figura con cui è possibile rapportarsi con una facilità, a tratti, disarmante.

“Io non sono Miss R. più di quanto  non lo sia tu, caro dottore. Sono soltanto dentro di lei.”

Un romanzo assolutamente scorrevole da tutti i punti di vista  raccontato alternativamente e, per ovvie ragioni, dalle voci delle quattro diverse personalità che ho avidamente divorato in poco più di un giorno, e che devo dire di aver sinceramente preferito sia al ben più famoso e notoriamente apprezzato L’incubo di Hill House che a La Lotteria, entrambi lavori che, comunque, come ho avuto più volte modo di dire, ho ardentemente adorato. Shirley Jackson è una di quelle rarissime autrici che non passano mai di moda, così attuale che risulta terribilmente difficile collocare il suo stile narrativo in un preciso periodo storico, e che io continuerò a consigliare, instancabilmente, a quante più persone mi è possibile.

stars

SCHEDA

Titolo: Lizzie
Autore: Shirley Jackson
Prezzo: Euro 20.00
Pagine: 318
Casa Editrice: Adelphi

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harry

Alla prossima e buone letture, Clarissa

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QuestioneDiLibriThibaulte Recent comment authors

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Thibaulte
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Thibaulte

Letto! Secondo me la Jackson ha una capacità tutta sua su come
concludere i libri, mi piace un sacco. E’ proprio come scrivi te: “quel
suo stile delirante” 🙂

QuestioneDiLibri
Ospite

Assolutamente, la adoro proprio per questo!
Ora, mi manca solo “Abbiamo sempre vissuto nel castello”, ma voglio aspettare ancora un po’, perché poi so che mi mancheranno i suoi libri. 🙁