Recensione di “Dio di Illusioni” di Donna Tartt

Buongiorno a tutti, carissimi lettori!
In questo primo giorno d’inverno, come vi avevo anticipato in uno degli articolo più recenti, vi propongo la mia recensione di “Dio di Illusioni” di Donna Tartt.

donna tartt FETTRAMA

Un piccolo raffinato college nel Vermont. Cinque ragazzi ricchi e viziati e il loro insegnante di greco antico, un esteta che esercita sugli allievi una forte seduzione spirituale. A loro si aggiunge un giovane piccolo borghese squattrinato. In pigri weekend consumati tra gli stordimenti di alcol, droga e sottili giochi d’amore, torna a galla il ricordo di un crimine di inaudita violenza. Per nascondere il quale è ora necessario commetterne un altro                                                                  ancora più spietato…

recensione

237169e1b40a31aae4f4ff7530b9b999Donna Tartt è una di quelle autrici a cui ho sempre guardato con rispetto e curiosità, costantemente desiderosa di fare la sua conoscenza, ma, al contempo, altrettanto costantemente timorosa di farlo; nella casualità di un giorno di pioggia, però, ho deciso di prendere il toro per le corna e, mossa dalle più alte aspettative, ho iniziato questo romanzo. Ahimè, le aspettative: sono quelle, a fregarci sempre. Sono quelle che, fin troppo spesso, rischiano di rovinare un libro. Perché il punto è che Dio di Illusioni è un libro bellissimo, ma è un libro che, a conti fatti, non sopravvive alle aspettative che gli vengono modellate attorno. Un romanzo elaborato e corposo che ruota intorno a Richard Papen e al suo incontro con cinque brillanti studiosi di greco antico, un gruppo d’élite capitanato da Julian, il loro estroso professore. Un college situato nelle fredde lande del Vermont, il palcoscenico da cui tutto avrà inizio; Un tutto che ci viene narrato da Richard stesso, il quale appena ventenne e senza il becco di un quattrino a suon di menzogne, si fa strada all’interno di un mondo scintillante fatto di agiatezza e opulenza. Di umili origini, Richard è così diverso dagli altri. Non ha niente del pretenzioso e arrogante Henry; dell’enigmatico Francis o del borioso Bunny; così come non ha niente degli equivoci e impenetrabili gemelli, Charles e Camilla. Un gruppo inarrivabile, intoccabile, ma a cui ben presto si ritroverà più legato di quanto non avrebbe mai immaginato. Un assassinio, un orribile atto di bruta umanità e fiducia tradita, un susseguirsi di antiche pratiche oscure e misteriose. E ancora: notti insonni, droga, alcol, il senso di immortalità e il fascino del male.

“Se ho mai avuto un momento di dubbio, fu allora, su quei gradini freddi e sinistri, mentre mi giravo verso la porta dell’appartamento da cui ero uscito. Chi erano quelle persone? Quanto le conoscevo? Avrei potuto, al bisogno, fidarmi davvero di loro? E perché, tra ttutti, avevano scelto di raccontarlo a me?”

Non c’è assolutamente nulla di intentato, nulla viene lasciato al caso: la minuziosa penna di Donna Tartt arriva davvero ovunque, ed è stato proprio questo aspetto a infastidirmi un po’, questo incessante parlare,questo persistente divagare che ha portato l’autrice a perdere di vista il nocciolo fondamentale della trama, e che forse sarebbe potuto essere sfruttato un po’ meglio. Più di seicento pagine che mi hanno regalato molto, ma che non si sono rivelate essere esattamente quello che credevo, quello che mi sarei aspettata. Nonostante ciò, però, sono rimasta ammaliata fin dalle primissime pagine da una prosa a dir poco egregia, uno stile narrativo pulito e scorrevole anche nei momenti meno dinamici, in cui sembra succeda tanto ma in cui, in realtà, accade ben poco. Contrariamente alle famose aspettative, c’è più introspezione che azione vera e propria, una chiara analisi in cui la Tartt si insinua all’interno di una società che fa dell’apparenza e del bisogno di accettazione il suo tratto distintivo e che risulterà, per tutti i suoi protagonisti, nell’autodistruzione. Un autentico inno all’illusione.

“Suppongo che a un certo punto, nella mia vita, avrei potuto narrare un gran numero di storie, ma ora non vene sono altre. Questa è l’unica storia che riuscirò mai a raccontare.”

Un libro che consiglio agli amanti del genere, a chi cerca un romanzo di formazione in grado di far riflettere e che, in ogni caso, merita una chance.

stars

[Link diretto all’acquisto del libro: AMAZON!]

SCHEDA

Titolo: Dio di Illusioni
Autore: Donna Tartt
Prezzo: Euro 11.00
Pagine: 622
Casa Editrice: BUR Rizzoli

harryE voi, avete già avuto modo di leggere qualcosa di Donna Tartt? Fatemi sapere!
Alla prossima e buone letture,

Clarissa

 

Precedente SOMMERSA DAI LIBRI | Acquisti di dicembre – parte 2! Successivo Cosa c’è dentro un libro usato? #3

2
Lascia una recensione

avatar
1 Comment threads
1 Thread replies
0 Followers
 
Most reacted comment
Hottest comment thread
2 Comment authors
QuestioneDiLibriVirginia Leoni Recent comment authors

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

più nuovi più vecchi più votati
Virginia Leoni
Ospite
Virginia Leoni

Dio di illusioni è uno dei miei libri preferiti. L’ho letto, l’ultima volta,tantissimi anni fa (una decina almeno) e quindi la mia opinione è basata sul ricordo di sensazioni molto positive, di una penna raffinata e di una storia che mi aveva catturata! Nonostante il mio sia un cinque stelline con lode e bacio accademico, devo dirti che trovo la tua recensione fantastica, perché è chiara, curata e cattura il senso del romanzo! Scrivi sempre bellissime recensioni Clari e lo dico senza alcuna piaggeria! Un bacione

QuestioneDiLibri
Ospite

Nonostante io non lo possa inserire tra i miei preferiti, “Dio di illusioni” è un libro che mi è piaciuto molto e che sono contenta di aver letto. Inoltre, mi ha fatto conoscere un’autrice brillante che, ora, voglio assolutamente approfondire.
Grazie, Virgi, non hai idea di quanto le tue parole mi facciano piacere, soprattutto perché vengono da una persona che stimo tantissimo. <3