Recensione di “Unico indizio: la luna piena” di Stephen King

Buonasera a tutti, lettori!
Per la recensione di oggi, “torno alle origini” e vi parlo di “Unico indizio: la luna piena” di Stephen King.
Ormai sono certa che conosciate tutti la mia immensa passione per quest’autore, quindi, sono particolarmente contenta di poter contribuire nel mio piccolo a far conoscere le sue opere a chi ancora non ne ha avuta l’occasione.

798_001TRAMA

Il primo urlo agghiacciò la notte del plenilunio di gennaio. A Tarker’s Mills comincia così un anno di terrore. Quando le morti si susseguono ogni mese al plenilunio quello che ciascuno penserà sarà di essere impazzito, eppure è così, ogni notte di luna piena porta con se una morte…

In Italia è stato pubblicato da quattro case editrici:Longanesi ,Club degli editori,Salani e Tea due. tutti contengono la riproduzione delle dodici tavole a colori e non, e una economica, senza le                                                                     illustrazioni, la “Tea due”.
ghirigoro

Cosa c’è di meglio, per un’appassionata di Stephen King come me, che riuscire a mettere le mani su una rarità come “Unico indizio: la luna piena?” Trovarlo in un mercatino dell’usato e pagarlo due miserissimi euro!
Eh sì, questa è la storia di come io e questo libro ci siamo incontrati.

Questo romanzo breve, in realtà, nasce come calendario. Christopher Zavisa, un giovane del Michigan, aveva proposto allo scrittore americano di creare una storia in grado di svilupparsi in dodici brani mensili da accompagnare alle illustrazioni di Berni Wrightson. Trovando l’idea del calendario molto originale, King diede la sua parola e si mise all’opera. Un inizio col botto, e poi il vuoto totale per quattro mesi. Ma, quando un’idea si fa spazio nella mente del maestro dell’horror, l’esplosione non tarda ad arrivare.

“Il Ciclo del Lupo Mannaro è iniziato.”

La tranquilla quotidianità di Tarker’s Mills, un normale paesino del Maine, viene travolta nel gennaio di un anno 04_Sep__18_19_38non precisato. Arnie Westrum è il primo di una serie di vittime a cadenza mensile. Come se ciò non fosse già ampiamente sufficiente, a far tremare ancora di più i cittadini di Tarker’s Mills è la notizia che il colpevole è nientemeno che un lupo mannaro.
Tra le sue vittime, una in particolare assume una grande importanza: si tratta di Marty, un ragazzo paraplegico che viene collocato dall’autore nel mese di giugno, ma che ci accompagnerà nello sviluppo della storia.
Tra tutti, Marty è a conoscenza dell’identità del licantropo.

“Qualcosa di disumano è arrivato a Tarker’s Mills, non visto come la luna piena, che brilla in alto, sopra le nuvole. E’ il Lupo Mannaro, e non ci sono più ragioni del suo arrivo di quello del cancro, di un pazzo omicida, di un rovinoso tornado.”

Potrà sembrarvi ripetitivo, incredibilmente banale o assurdo, ma giuro di essere a corto di aggettivi per dimostrarvi quanto io stimi e ammiri questo autore. Necessito urgentemente di nuove parole per adempiere al mio compito. Riporterei in vita Dante Alighieri anche solo per fargli creare ulteriori neologismi che possano aiutarmi a farvi capire questa mia passione. Non sto scherzando. Lo farei davvero!
Questo libro è meraviglioso, come meravigliose sono l’idea che c’è dietro e il modo in cui Stephen King ci si è avvicinato.
La cosa che più ho apprezzato è che, nonostante l’autore, per ovvie ragioni, abbia dovuto far rientrare le varie storie entro una lunghezza ben definita, il libro non risulta minimamente frettoloso. Il suo stile, sempre molto curato e dettagliato, è rimasto inalterato e inconfondibile.
L’inizio è irresistibile e porta con se una suspanse incredibile che farà rimanere incollato il lettore fino all’ultimissima pagina.
A un assiduo “Kinghiano” risulterebbe lapalissiana la paternità dell’opera.

“Detto in parole povere: si era svegliato senza un occhio. Come nel caso di ematomi ed escoriazioni, non aveva sentito alcun dolore: al posto dell’occhio sinistro, c’era soltanto un’orbita vuota, pesta e bruciacchiata. A questo punto, non poteva più negarlo a se stesso: era lui la Bestia, era lui il lupo mannaro.”

Sono indubbiamente certa del fatto che, anche il libro non fosse stato composto da sole 115 pagine, non sarei comunque riuscita a staccarne gli occhi di dosso. E’impossibile anche cercare di opporre resistenza; lo stile di King conquista sempre tutti.

stars

SCHEDA

Titolo: Unico indizio: la luna piena
Autore: Stephen King
Prezzo: fuori catalogo
Pagine: 115
Casa Editrice: TEA

Spero, come sempre, che la mia recensione vi sia piaciuta.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Alla prossima e buone letture, questione di libri

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Mi stavo impensierendo ultimamente non trovando qualche recensione di King sul tuo blog Clary XD
Bella l’idea dei racconti da associare ad un calendario e sono sicura che anche in questo caso il maestro dell’horror sia stato pienamente all’altezza del suo dovere! Un bacio 🙂

QuestioneDiLibri
Ospite

Ahahahah, non temere, King torna sempre qui sul mio blog! 🙂
Assolutamente! Un bacio a te! :*