Recensione di “Tredici” di Jay Asher

Buonasera a tutti!
E’ tempo di una nuova recensione: oggi vi parlo di “Thirtheen reasons why”, libro d’esordio dell’autore americano Jay Asher.
Il titolo in italiano è “13” ed è stato pubblicato nel 2008 dalla Mondadori, mentre la copia che posseggo io è in inglese ed è edita dalla casa editrice Penguin.

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Clay torna da scuola e fuori dalla porta trova ad aspettarlo una pessima sorpresa: sette audiocassette numerate con dello smalto blu. Ascoltandole, scopre che a registrarle è stata Hannah, la ragazza per cui si è preso una cotta. La stessa ragazza che si è suicidata due settimane prima. Quelle cassette sono il suo modo per avere l’ultima parola sulle vicende che, secondo lei, l’hanno portata alla morte: facendole scorrere, Clay scopre che il destinatario del pacchetto deve ascoltarle e poi passarle al successivo di una lista. Nelle cassette, 13 storie: ognuna legata a una persona che ha dato ad Hannah una ragione per togliersi la vita. Seppur sconvolto, non può resistere alla tentazione di esplorare a fondo la storia che lo riguarda e, guidato dalla voce di lei, visiterà i luoghi che lei vuole mostrargli, finché non gli rimarrà altro da ascoltare…

ghirigoro

Vi è mai capitato, dopo aver letto un determinato libro, di chiedervi come sia potuto diventare così famoso? A me sì. Proprio oggi. Non appena ho portato a termine la lettura di questo romanzo.
Devo dirlo, è stata davvero una grande delusione.

“Spero per voi che siate pronti, perchè stò per raccontarvi
la storia della mia vita. O meglio di come è finita. Non datemi
per scontata…una seconda volta. Vi tengo d’occhio.”

La storia inizia con il ritrovamento di sette audiocassette da parte di Clay, co-protagonista del libro insieme a Hannah Baker. La cosa non risulterebbe neanche troppo strana, se non fosse per il fatto che Hannah, poco tempo prima, si sia suicidata. Attraverso l’ascolto di queste cassette, Clay scopre le tredici ragioni che hanno portato la ragazza a porre termine alla sua giovane vita.
Ed è proprio questo, quello che non mi ha convinta per niente: le ragioni. Attraverso le sue parole, veniamo a conoscenza di vari eventi che l’hanno scossa profondamente, ma che, secondo il mio modesto parere, non sono assolutamente fatti talmente gravi da spingere una persona a compiere un gesto così estremo e definitivo.
Hannah viene da una famiglia che le vuole bene e si interessa a lei, è una ragazza molto bella, così bella da suscitare interesse in praticamente ogni persona che incontra, per un motivo o per l’altro. Come tutti, nel corso del tempo ha stretto rapporti di amicizia che non si sono rivelati essere tali e ha fatto esperienza di sensazioni come tristezza, solitudine, delusione e rabbia, assolutamente tipici dell’età adolescenziale. Ed eccolo, il nocciolo della questione: sono sensazioni del tutto tipiche. Non c’è nulla davvero, di straordinario e non c’è nulla che giustifichi un suicidio da parte sua.

“Le regole sono semplicissime. Sono solo due. Regola numero uno: ascoltare.
Regola numero due: consegnare il pacco agli altri.
Una volta finito di ascoltare tutte e tredici le regole – perché ogni storia ha tredici lati – dovete riavvolgere le cassette, rimetterle nella scatola e consegnarle alla persona che viene dopo di voi nel racconto. E tu, fortunato numero tredici, sei liberissimo di portartele con te all’inferno. Chissà, magari ci rivedremo laggiù, sempre se ci credi…”

Una cosa che mi è piaciuta molto, invece, è stata la scelta da parte dell’autore di optare per le care vecchie audiocassette, le quali sono state scelte per raccontare e diffondere la storia di Hannah, anche se mi sarebbe piaciuto conoscere anche le opinioni e i sentimenti di coloro ai quali queste audiocassette sono state indirizzate. Tutto ciò che abbiamo, infatti, è Clay… e dobbiamo farcelo bastare.

Non si può rivivere il passato. O quello che noi crediamo essere il passato.
Quello che hai è solo il presente.

Pur avendo detto che, secondo il mio modesto parere, le ragioni di Hannah non fossero abbastanza forti da portare al suicidio, apprezzo molto il messaggio che il libro vuole dare, ovvero che qualsiasi cosa facciamo e diciamo anche la più impensabile, anche quella che, ai nostri occhi, è del tutto banale influenza le vite di chi ci sta intorno. Troppo spesso, purtroppo, diamo le persone per scontate.

Per quanto riguarda lo stile di scrittura, l’ho trovato abbastanza buono, ma a tratti è risultato un po’ piatto, tanto che riuscivo a prevedere cosa avrebbero detto poi l’uno o l’altra protagonista.
Niente di speciale, insomma. Non mi sento di consigliarlo completamente, né di non consigliarlo, dato che ho letto sia di perone che l’hanno odiato, sia di persone che l’hanno amato. Sta a voi decidere come pensarla.

TRE

largeUna cosa davvero carina è che all’indirizzo Hannasreasons.blogspot.com, è possibile ascoltare le audiocassette di Hannah, in lingua inglese.
Non so se in italiano sia possibile, ma in ogni caso lo spero sinceramente, in quanto la trovo un’iniziativa assolutamente originale.

 

 

 

SCHEDA

Titolo: Thirteen reasons why (13)
Autore: Jay Asher
Prezzo: Euro 8,50 (cartaceo)
Pagine: 246
Casa Editrice: Mondadori

[Link diretto all’acquisto del libro: AMAZON!]

Fatemi sapere cosa ne pensate e, soprattutto, se l’avete letto!
Alla prossima e buone letturequestione di libri

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