Share the post "Recensione di “Postmortem” di Patricia Cornwell"
Buongiorno a tutti, cari lettori!
È tempo di recensioni: il libro di cui desidero parlarvi in questo giovedì mattina è “Postmortem”, il primo di una lunga serie nata dalla scrittrice americana Patricia Cornwell.
Un serial killer è in azione nella città di Richmond: già tre donne sono morte, violentate e strangolate nelle loro camere da letto. Nulla le accomuna, l’omicida sembra colpire a caso. La sola costante è che i delitti avvengono sempre di sabato, prima dell’alba. E’ per questo che quando una telefonata della polizia la sveglia nel cuore della notte, Kay Scarpetta – capo dell’ufficio di medicina legale della Virginia – intuisce immediatamente che l’inafferrabile assassino ha agito di nuovo. La minaccia incombe, il sanguinario killer può tornare a colpire in qualunque momento e da qualunque parte. Kay non può escludere nessuna ipotesi, nemmeno quella di essere il suo prossimo obiettivo. E sa di avere anche altri nemici:
qualcuno che sta cercando di intralciare la sua azione, qualcuno che nell’ombra cerca di insidiarne il ruolo, compromettendo irrimediabilmente la caccia all’assassino.
“I morti non mi hanno mai fatto paura. È dei vivi che ho paura.”
Da sempre amante del genere poliziesco in tutte le sue sfaccettature, era da tempo che desideravo leggere un’opera di questa scrittrice. Dopo aver letto Postmortem, sono contenta di poter dire che Patricia Cornwell non mi ha delusa per niente.
Kay Scarpetta, capo dell’ufficio di medicina legale della Virginia, da qualche tempo è finita nell’occhio del ciclone: un misterioso serial killer sta seminando il terrore nella tranquilla cittadina di Richmond. In pochi mesi, quattro giovani e promettenti donne sono state violentate e uccise barbaramente in casa loro. Non ci sono tracce, l’assassino non lascia indizi al di fuori di una strana sostanza luminescente che gli inquirenti non riescono a spiegare. Le vittime non sembrano avere nulla di particolare; sono donne normali che conducono una vita normale, sono donne normali che mai avrebbero immaginato un epilogo del genere. L’unica certezza è che chiunque potrebbe essere la prossima, e Kay questo lo sa bene.
“Davanti avevo la sagoma scura del cadavere di Lori Petersen, le lenzuola del suo letto dispiegate sotto di lei. In piedi nel buio, attesi per un tempo che mi parve lunghissimo, senza lasciar correre i pensieri, le mani perfettamente immobili, i sensi privi di stimoli. Il corpo era caldo, la sua vita, così da poco interrotta, sembrava aleggiarle intorno come un odore.”
La prima impressione che ho avuto di questo libro è che non era assolutamente come credevo sarebbe stato. Erroneamente, mi era stato descritto come “thriller”, come uno di quei libri che si leggono tutto d’un fiato e che non riesci proprio a mettere giù. Personalmente, non sono un’amante delle etichette, ma se proprio dobbiamo usarle, usiamole con cognizione di causa. Basta leggere le prime pagine di Postmortem per capire che il libro non rientra affatto nella definizione di thriller. L’atmosfera creata dall’abile penna della Cornwell è indubbiamente quella di un medical thriller, un medical thriller scritto estremamente bene.
“«Per lui» stava dicendo Wesley, «la parte più interessante è quella che precede l’atto, immaginare il piano, la suggestione ambientale che attiva la fantasticheria. Dov’era la vittima quando lui l’aveva notata?» Non lo sapevamo. Forse la vittima non l’avrebbe saputo neanche se fosse stata viva per dirlo.”
A confermare questa tesi, c’è la figura di Kay Scarpetta, protagonista e voce narrante del libro. La dottoressa Scarpetta, di origini orgogliosamente italiane, è un medico legale e, in quanto tale, non cerca risposte sul campo, ma le cerca nei cadaveri che analizza, riuscendo a far parlare, a loro modo, coloro che parlare non possono più. E’ una donna forte e decisa ma non per questo priva di quelle debolezze proprie dell’essere umano e che la rendono reale agli occhi del lettore. Non posso dire di aver amato alla follia questa figura, ma ne sono rimasta sicuramente affascinata e non vedo l’ora di approfondire la sua conoscenza e quella degli altri personaggi che ho incontrato in questo primo capitolo.
“L’assassino stava degenerando, stava diventando di una crudeltà spaventosa. Ormai stuprare e uccidere non gli bastava più.”
Come avrete capito, se cercate un thriller nel senso più puro del termine, questo romanzo non fa al caso vostro. Postmortem è il primo di una serie che a noi potrebbe sembrare già sentita, ma va considerato il fatto che nel periodo in cui è stato pubblicato era davvero innovativo, un’opera che ha rappresentato il trampolino di lancio per tutte quelle serie tv medico-scientifiche che oggi vanno tanto di moda (e che io amo!).
Al contrario, se siete interessati alla medicina legale e alla scienza forense, Patricia Cornwell saprà guidarvi e intrattenervi al meglio dall’alto della sua esperienza personale in questo campo.
Titolo: Postmortem
Autore: Patricia Cornwell
Pagine: 310
Prezzo: Euro 10.50 (cartaceo)
Casa Editrice: Mondadori
Spero davvero la che la mia recensione vi sia piaciuta. Fatemi sapere se avete letto Postmortem o se avete intenzione di farlo. 🙂
Come sempre, alla prossima e buone letture,
Temperance è maglio di Kay, perché è meno arrogante… Detto questo ho letto quasi tutti i libri della serie (mi mancano gli ultimi) e li ho amati!!!
Bella recensione
Baci
Non conosco ancora Temperance (e lo farò presto, ho praticamente tutti i libri della serie i quali aspettano solo di essere letti) ma hai ragione: Kay è davvero troppo arrogante, per i miei gusti.
Grazie. <3
Visto che mi piace la serie Temperance direi che potrei facilmente apprezzare anche questa.Me la segno.Baci
Lo penso anche io! 🙂
Non vedo l’ora di leggere la serie Temperance! *^*
Bacio!