Share the post "Recensione di “Me and Earl and the Dying girl” di Jesse Andrews"
Buonasera, lettori!
Come state?
Oggi, desidero parlarvi di un libro che mi incuriosiva da un sacco di tempo e che finalmente sono riuscita e leggere. Si tratta di “Me and Earl and the Dying girl” di Jesse Andrews, romanzo da cui è stato tratto l’omonimo film uscito in America lo scorso giugno e portato in Italia con il titolo “Quel fantastico peggior anno della mia vita”. Per quanto riguarda il libro, invece, sarà pubblicato a breve da Einaudi come “Io, Earl e la tipa”.
La vita di Greg cambia il giorno in cui la madre gli comunica che la sua compagna Rachel si è ammalata molto gravemente e che lui dovrebbe proprio starle vicino. Per Greg, il più imbranato nerd asociale della scuola, è un vero colpo. Il fortino di solitudine che si è costruito nel tempo comincia a traballare davanti ai suoi occhi. Non c’è niente da fare, se non sottoporsi al supplizio. Unica consolazione, la presenza di Earl, l’altro nerd della scuola. Insieme decidono di fare l’unica cosa di cui sono capaci. Un film per Rachel. Il film più brutto della Storia, probabilmente, ma con un’unica, devotissima fan.
Voglio essere sincera con voi: se siete alla ricerca di un libro strappalacrime, di un libro che sia pieno di quelle frasi sagge e pompose che tanto vanno di moda nel mondo young adult, questo qui non fa decisamente al caso vostro.
“I am the Thomas Edison of conversational stupidity.”
Prima di iniziare la lettura, non avrei mai pensato che un libro in cui buona parte della storia è incentrata su una ragazza alle prese con il cancro, sarebbe stato così divertente. A posteriori, invece, posso affermare che il motivo è dei più evidenti: semplicemente, questo non è un libro tradizionale. Innanzitutto, soffermiamoci sul protagonista. All’alba del suo ultimo anno di liceo, Greg Gaines è più che felice di aver raggiunto l’obiettivo a cui aspira da tempo: non avere amici. Secondo lui, il solo modo per non avere problemi con le persone è non entrarci troppo in confidenza. L’unico essere umano con cui è in confidenza è Earl Jackson. Nonostante si conoscano fin dall’asilo, Greg preferisce riferirsi a Earl come al suo “collaboratore”. I due giovani, infatti, amano così tanto l’industria cinematografica da aver deciso di diventare registi. L’arduo lavoro che mettono nei loro progetti sarebbe anche soddisfacente, se solo i loro film non fossero così pessimi da contare solo due spettatori: Greg ed Earl.
“One thing I’ve learned about people is that the easiest way to get them to like you is to shut up and let them do the talking.”
Il proponimento di Greg di non intrattenere amicizie con i suoi simili va in malora quando sua madre lo informa che Rachel, una ragazza con cui aveva avuto una sorta di relazione diverso tempo prima, ha la leucemia. Più per accontentare sua madre che per reale volontà, Greg inizia a passare sempre più tempo insieme a Rachel e ai due, ben presto, si unisce anche Earl. Tanto perché ormai ci ha preso gusto, Greg rompe anche il secondo dei suoi propositi, quello di non far vedere a nessun altro i film che ha girato con Earl. Incredibilmente, Rachel li trova fantastici, ed è solo grazie a questo espediente che riesce a superare alcuni dei giorni più brutti da quando è iniziato il suo calvario.
“Usually it’s when your guard is down that you find yourself saying the most dick sentences of your life.”
Come a volte mi capita di sapere in anticipo se un libro non mi piacerà, con Me and Earl and the Dying Girl sono andata sul sicuro da subito. A pelle, ero convinta che mi sarebbe piaciuto e così è andata. Ciò che più ho apprezzato di questo libro è stata la grande dose di verità che ho riscontrato in queste pagine, soprattutto nei confronti di un tema così delicato come il cancro adolescenziale. I comportamenti dei personaggi e, in particolare dei protagonisti, mi sono sembrati estremamente giusti e appropriati. Da parte dell’autore non c’è la minima intenzione di insegnare qualcosa o di spingere il lettore a riflettere filosoficamente sulla vita. Jesse Andrews si limita a mostrare come si affronta il cancro nella vita reale, dove, sfortunatamente, la maggior parte delle volte il lieto fine non è contemplato.
Ho iniziato questa recensione affermando che, se cercate un libro strappalacrime, questo non è il vostro genere, ma voglio concludere dicendo che, se state cercando un libro fresco, molto divertente e totalmente onesto, fermate la ricerca perché l’avete trovato.
Titolo: Me and Earl and the Dying Girl
Autore: Jesse Andrews
Pagine: 295
Casa Editrice: Einaudi
Data di Pubblicazione: Da definire
Spero davvero che la mia recensione vi sia piaciuta!
Fatemi sapere nei commenti se avete intenzione di leggere questo libro. 🙂
Alla prossima e buone letture,
Te lo consiglio proprio e sì, ora che l’ho visto, ti consiglio anche il film! 🙂
Bene 😀 Lo guarderò
Questo mi incuriosisce parecchio e sono stracontenta che non ci siano i soliti cliché di gente malata come troppo spesso si vede nei libri del genere XD
Ne sento parlare tantissimo da vari blogger, per cui penso che quando uscirà per Einaudi gli darò proprio una possibilità!Bellissima recensione Clary <3
Io te lo consiglio davvero tanto, proprio perchè è così diverso da tutti i libri che ho letto relativi a questo tipo di tematica.
Grazie mille, Simo! <3
Sai che faccio parte del partito “Basta drammoni!” quindi di sicuro potrebbe piacermi! E’ sul mio iPad2 da un po’, mi sa che è il momento di leggerlo!
Niente drammi e niente sdolcinatezze dettate dalla circostanza.
Sì, secondo me potrebbe proprio piacerti!