Recensione di “Lolita” di Vladimir Nabokov

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Salve!
Oggi vi propongo la recensione di “Lolita” di Vladimir Nabokov.
Premetto che era da un sacco di tempo che intendevo leggere questo libro, essendo un’amante dei classici, così, avendolo trovato in una bancarella a solo 1 euro, non ho potuto non prenderlo.

TRAMA

Nel 1947, Humbert Humbert, insegnante di mezza età, arriva a Ramsdale nel New England, con l’intenzione di dedicarsi completamente ai suoi studi, ma la sua vita cambia totalmente alla vista di Dolores (Lolita) la figlia della sua affittuaria, Charlotte.
Lolita è una ragazzina di soli dodici anni, ma che riporta nella mente di H.H. (come spesso si rivolge a se stesso) il ricordo di Annabel, il primo grande amore della vita di Humbert, morta di tifo quando era ancora molto giovane.
Da quel momento, grazie alla grande connessione che Humbert vede tra Annabel e Lolita, nasce la fissazione del narratore per le giovani adolescenti, le quali per lui diventano l’unica cosa che valga la pena di amare e desiderare.

ghirigoro

Come ho anticipato, era da svariato tempo che volevo leggere questo romanzo e, ora che finalmente l’ho fatto, devo ammettere che ne sono rimasta un po’ delusa.
Avevo davvero delle grandi aspettative, ma quando me lo sono ritrovato tra le mani, non sono riuscita a provare un sincero interesse.
La realtà è che per me i personaggi sono fin troppo importanti, di conseguenza, se non li trovo abbastanza interessanti o piacevoli, non riesco a godermi la lettura.
In questo romanzo, da una parte abbiamo Humbert Humbert, un insegnante di mezza età, arrogante ma a modo suo protettivo, che si innamora in modo assolutamente malsano di una ragazzina di appena dodici anni ; dall’altra parte c’è Lolita, dodicenne facilmente irascibile, con una gran voglia di crescere prima del tempo.
I due si incontrano per la prima volta quando Humbert arriva nel New England, dando così inizio a questo estemporaneo rapporto di convivenza.
Il narratore, ovvero H.H. stesso, per raccontare questa sua passione dal sapore infantile, descrive queste bambine come “ninfette”, ovvero bambine dai 9 ai 14 anni che, in genere in modo inconsapevole, riescono ad attirare l’attenzione di uomini maturi e a farsi desiderare da loro.
Inizialmente, il signor Humbert, prova a “tenere a bada” questi suoi impulsi, arrivando a trovarsi immischiato (è l’unico termine che io trovi adatto a descrivere due relazioni così altamente prive di amore) in ben due matrimoni, ma alla fine cede alla sua passione per Lolita e, grazie anche a un aiuto da parte del destino, si ritrova a vivere con la sua amata dodicenne.

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Una cosa che ho trovato molto importante è stata l’evoluzione dei personaggi:
Mentre inizialmente, il signor Humbert, racconta la storia in modo quasi confidenziale, come se stesse parlando da amico al lettore, intento a guadagnarsi la sua simpatia e la sua comprensione, senza quasi rendersi conto delle sue azioni, verso la fine del romanzo, si autodefinisce un “maniaco” per aver rubato la fanciullezza e la purezza di Lolita.
Un grande cambiamento si percepisce anche in Dolores, la quale, con il passare del tempo perde ogni briciola dell’iniziale interesse nei confronti del narratore, arrivando ad accusarlo di violenza.
Nonostante il fatto che, per la maggior parte del romanzo, H.H. asserisca di sentirsi “oltre la felicità” quando si trova ad avere qualsiasi tipo di rapporto con Lolita, è assolutamente palese che quello che lui scambia per amore è in realtà una vera e proprio ossessione.
Basti notare la ricca presenza di “curiosità” provenienti da diverse culture, che il narratore inserisce durante il suo racconto, le quali agevolano e incoraggiano il rapporto carnale con minori.

Come è in grado di intuire anche la mente più inesperta, i temi focali dell’opera di Nabokov sono il sesso e la pedofilia.
Proprio per questa ragione, numerose case editrici hanno chiesto all’autore di effettuare dei tagli e delle modifiche, mentre altre si sono categoricamente rifiutate di pubblicare il romanzo.
Ad ogni modo, nonostante lo sconcerto iniziale, la critica è stata più che positiva, riconoscendo una totale assenza di oscenità o descrizioni esplicite all’interno romanzo.
L’autore infatti è riuscito a parlare di erotismo senza cadere nella pornografia.

“Era Lo, nient’altro che Lo al mattino, dritta nel suo metro e mezzo e un calzino solo. Era Lola in pantaloni, era Dolly a scuola, era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti ma tra le mie braccia fu sempre Lolita. Luce della mia vita, fuoco dei miei lombi, mio peccato, mia anima. Lolita.”

large (1)Vi segnalo anche il film “Lolita” del 1997 con Jeremy Irons, Melanie Griffith e Dominique Swain.

Spero che la recensione vi sia piaciuta!
Se sì, vi invito a condividere l’articolo 🙂
Qualcuno di voi ha letto questo libro? Fatemi sapere le vostre opinioni!

Alla prossima!

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Virginia
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Virginia

Ciao, devo ammettere che non ho mai letto Lolita, anche se molte volte sono stata tentata… Mentre conosco il film che però ormai ho visto una vita fa! Per il momento resta un libro nel limbo, non so ancora se lo leggerò, ma la tua recensione è stata molto interessante 🙂