Recensione di “Generazione di perplessi” di Roberto Saporito

Buongiorno a tutti!
Per iniziare la mattinata al meglio, vi posto la recensione della mia lettura più recente: “Generazione di perplessi” di Roberto Saporito.
Come sempre, ringrazio la casa editrice Edizioni della Sera per avermi gentilmente mandato una copia cartacea del libro.

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I diciannove racconti di questo libro sono accomunati dalla rappresentazione di personaggi non totalmente preparati a vivere, “perplessi” nei confronti delle certezze degli “altri”: se questi non si pongono neppure il problema di come stiano vivendo, i protagonisti fanno della loro debolezza la forza con cui condurre un’esistenza più lucida e vincente. Nella narrazione emerge il tema del lavoro vissuto come una sorta di nemico, quello che si compie ma che non si vorrebbe compiere. In questo dissidio troviamo la figura dell’artista, con le sue idiosincrasie verso la cieca logica di mercato. Ai torti subìti dalla società, la “generazione di perplessi” risponde con una sproporzionata e clamorosa violenza oppure non reagisce affatto, lasciandosi trascinare dallo scorrere degli eventi. Attingendo da vari stili letterari, dal minimalismo al postmoderno, i racconti creano uno stile unico e originale, una voce assolutamente riconoscibile nel panorama letterario italiano.

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Sono dell’idea che, chi più e chi meno, siamo tutti parte attiva della generazione di perplessi.
Ognuno di noi, in un suo modo assolutamente personale, vive giornalmente una situazione scomoda, una situazione che reca un disagio che, alla lunga, finisce per contaminare un’esistenza intera.
Ed è proprio questo su cui si focalizza l’autore: il disagio. Un disagio verso il quale, però, i personaggi da lui creati non abbassano la testa, ma decidono invece di ribellarsi.

I perplessi di Roberto Saporito sono diversi personaggi collegati tra loro da un senso di inadeguatezza così profondo da creare un composto perfettamente eterogeneo agli occhi del lettore.
I protagonisti si sentono traditi dalla società, da quel popolo che nuota nell’apparenza e si ciba di illusioni. Senza fare domande, senza fermarsi a pensare.
Sono frustrati e spossati da una vita che non sentono propria, in cui i tentativi di rivendicazione assumono sfumature violente, impensabili e spesso tragiche.

“La sua eroina non è di prima qualità, è meglio, molto meglio: la pago carissima, e allora? I soldi sono fatti per essere spesi, no? E come spendo i miei, sono affari solo miei.”

L’autore ha alternato la narrazione in base ai personaggi. Alcune storie ci vengono raccontate in seconda persona, mentre la maggior parte è narrata direttamente dal protagonista di turno, e ciò ci dà l’impressione di avere accesso ai suoi pensieri, alla parte più nascosta di lui.
Ho apprezzato moltissimo questa sua tecnica. Da sempre prediligo la narrazione in prima persona, e credo che per un libro come questo, un’opera che affronta malesseri del genere, sia la scelta migliore.

“Ogni tanto esco di notte, mi capita sempre più spesso, ormai è come una droga e spero che qualcuno mi aggredisca o mi rapini o mi faccia del male, qualcosa di fisico, di visibile, di definitivo, di orrendo”.

Ho trovato lo stile di scrittura abbastanza buono e molto coerente rispetto all’atmosfera cupa del libro. Non ci sono tentativi di inutile abbellimento, è tutto molto diretto e intenso. Nonostante ciò, la lettura è sempre molto piacevole e mai pesante.
Consiglio questo libro a chi non ha paura di riflettere.

DDDDDDDD

SCHEDA

Titolo: Generazione di perplessi
Autore: Roberto Saporito
Prezzo: Euro 11,00 (cartaceo)
Pagine: 118
Casa Editrice: Edizioni della Sera
Link per l’acquisto: Edizioni della Sera

Spero che la recensione vi sia piaciuti, fatemi sapere cosa ne pensate.
Alla prossima e buone letture! questione di libri🙂

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