Recensione di “Colorado Kid” di Stephen King

Buongiorno a tutti e buon giovedì, cari lettori!
Oggi, vi propongo una recensione: desidero parlarvi di “Colorado Kid” di Stephen King, la mia lettura più recente.

coverTRAMA

Fresca di scuola di giornalismo, la ventenne Stephanie McCann sta facendo uno stage presso il minuscolo quotidiano di un’isoletta del Maine, dove si occupa di picnic parrocchiali, sparizioni di gatti e altre amenità. Ma un pomeriggio i due anziani proprietari della testata le raccontano un vecchio caso di cronaca. Una storia del passato che parla di una coppia di reporter e di un cadavere chiamato Colorado Kid, di una morte che forse era un omicidio, ma senza movente, senza alibi, con tempi impossibili e indizi assurdi. Accaduto proprio lì. In venticinque anni, ogni scoperta anziché chiarire i fatti li ha ammantati di oscurità, ogni risposta anziché esaurire le domande le ha moltiplicate. Perché? Riuscirà Steffi a risolvere l’enigma?

ghirigoroL’altro ieri, reduce da diversi giorni in cui il blocco del lettore sembrava non volermi abbandonare, ho preso in mano Hamburger e Miracoli sulle rive di Shell Beach di Fannie Flagg con la certezza che mi avrebbe aiutata a superare questa fase di “torpore letterario”. Entusiasta, ho iniziato immediatamente quello che aveva tutta l’aria di essere l’ennesimo ottimo lavoro di un’autrice che è tra le mie preferite. Ben presto, però, mi sono dovuta ricredere: verso pagina 100, ho iniziato a sentire il bisogno di una trama reale, qualcosa di più di uno scorcio di mondo visto dagli occhi di un’undicenne. Così, in un crescente mix di sorpresa e rammarico, ho abbandonato la lettura. L’iniziale senso di disagio si è volatilizzato quando una domanda si è fatta largo nella mia testa: “Cosa fare quando si è preda di un blocco del lettore di quelli pesanti?”
Ma certo, si torna dal Re.

“Voleva essere riscattata dalla situazione di totale ignoranza. Suo marito era vivo o morto? Lei era ancora una moglie o era una vedova? Poteva mettere a tacere la speranza o doveva portarne sulle spalle il peso ancora per un po’?”

La storia di Colorado Kid comincia la mattina del 24 aprile 1980, giorno in cui Johnny e Nancy, due adolescenti del luogo, trovano il cadavere di un uomo sulla spiaggia di Hammock Beach, privo di qualsiasi segno identificativo. E’ così che inizia il racconto di un mistero che dura da più di vent’anni e che ora, Vince Teague e Dave Bowie decidono di rivelare a Stephanie McCann, giovane stagista presso il quotidiano di una minuscola isoletta del Maine. Un giallo irrisolto che nasconde la verità su un destino forse già scritto o forse no. Chi è Colorado Kid? A distanza di anni, è possibile fare luce sulla sua morte?

“Ma certe volte capita qualcosa, come che durante la loro corsa mattutina, due ragazzi del liceo trovano un cadavere sulla più bella spiaggia dell’isola e allora ti dici: qui ci dev’essere una storia.”

Ogni volta che metto il naso in un romanzo di Stephen King, mi innamoro un po’ di più di questo autore. Perché sì, diciamolo una volta per tutte: sono innamorata di qualsiasi cosa a cui la sua penna abbia dato origine, anche quando mi capita di imbattermi, come in questo caso, in opere leggermente inferiori a quelle a cui mi ha abituata. La capacità che ha King di farmi entrare all’interno di una storia e farmela vivere in prima persona è un’abilità che, per quanto mi riguarda, è propria solo a lui. Non è un caso infatti che, durante tutta la durata di questa breve ma intensa lettura, io abbia avuto la sensazione di essere lì, seduta insieme a Steffi ad ascoltare una volta Vince una volta Dave parlare di un uomo il cui corpo senza vita è stato ritrovato anni addietro sulle coste del Maine, in una fredda mattinata dell’aprile dell’ottanta.

“Stephanie pensò a Colorado Kid seduto morto ad Hammock Beach con la schiena appoggiata a un cestino e un pezzo di carne incastrato in gola, gli occhi chiusi girati nella direzione di Tinnock e dello stretto.”

La cosa che più mi è piaciuta è che questo libro mi ha ricordato in modo incredibile l’atmosfera di intimità e confidenza che si respira in Dolores Claiborne, altro capolavoro del Re dell’orrore, in cui ogni singola barriera che naturalmente esiste tra lettore e personaggi sembra venire meno, sgretolata dalla potenza di una prosa in grado di creare una realtà parallela priva di qualsiasi impedimento.
Ed è per questo motivo che non posso fare altro che consigliare questa lettura a chiunque aspiri ad avvicinarsi a questo autore, soprattutto a chi non ama particolarmente il genere in cui King, secondo il mio modesto parere, non ha rivali.

SCHEDA

Titolo: Colorado Kid
Autore: Stephen King
Prezzo: Euro 10.00 (cartaceo)
Pagine: 180
Casa Editrice: Sperling & Kupfer

harryE anche per oggi è tutto!
Spero che la mia recensione vi sia piaciuta. Fatemi sapere se avete letto o avete intenzione di leggere questo libro. 🙂
Alla prossima e buone letture, questione di libri

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QuestioneDiLibriVirginia LeoniErika Scarano Recent comment authors

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Virginia Leoni
Ospite
Virginia Leoni

Ah questo me lo segnooooooo!!! Potrebbe essere il mio primo King ❤️

QuestioneDiLibri
Ospite

Sì, dai, DEVI leggere King. <3

Erika Scarano
Ospite
Erika Scarano

Niente di meglio di King per superare il blocco del lettore o anche solo per prendere una boccata di prosa avvincente. *___*
Letto Colorado Kid ed effettivamente ha un po’ l’atmosfera di Dolores Claiborne, un mistero, un ambiente da indagine e le vicende nascoste dietro i puri e semplici fatti.

QuestioneDiLibri
Ospite

Esatto, King è la migliore soluzione, in casi come questo!
So che molti non sono rimasti soddisfatti dal finale, a te come è sembrato?

Erika Scarano
Ospite
Erika Scarano

Semplice e pulito, molto schietto (come sempre), ma non è tra i miei preferiti del Re. 😉 Sono rimasta incantata da “Mucchio d’ossa”, prossimamente pubblicherò la recensione su La Spaccialibri 🙂

QuestioneDiLibri
Ospite

Allora, passo a leggere non appena l’avrai pubblicata e poi metto “Mucchio d’ossa” in cima alla lista dei libri da leggere. 🙂