Recensione di “Attachments” di Rainbow Rowell

Buongiorno a tutti, lettori!
Come state?
Se mi seguite su Instagram, probabilmente sapete che ultimamente il blocco del lettore non mi ha dato tregua, costringendomi a iniziare e mettere da parte dopo solo qualche pagina, più libri di quanti io sia disposta ad ammettere.
Cooomunque, alla fine, me ne sono liberata grazie ad “Attachments” (In italiano, Per l’@more basta un click) di Rainbow Rowell. Come leggerete più avanti, non sono rimasta completamente soddisfatta da questo libro, ma è stata una lettura leggera che almeno mi ha aiutata in tal senso.

Attachments+US+Hardcover+hiresTRAMA

Ci sono confidenze che non possono proprio aspettare la pausa caffè. Lo sanno bene Beth e Jeniffer, colleghe e amiche alla redazione del «Courier». Meno male che c’è la posta elettronica dell’ufficio per discutere ampiamente di fidanzati artisti che si fanno mantenere, allarmi gravidanza, imbarazzanti abiti da damigella per matrimoni in cui non sei mai tu la sposa.
Peccato, però, che la direzione del quotidiano abbia deciso di installare un sistema che monitora i computer dei dipendenti per evitare che si facciano i fatti propri nelle ore di lavoro. Ogni volta che un messaggio presenta una parola sospetta, finisce dritto dritto nella casella di posta di un temutissimo, quanto sconosciuto, controllore.
La spia che si muove nell’ombra si chiama Lincoln: nerd dall’animo romantico, plurilaureato dal cuore infranto, non s’immaginava certo di dover ficcare il naso nelle e-mail dei colleghi quando ha risposto a un annuncio per un impiego da “addetto alla sicurezza informatica”. Ma se vuole andare via di casa (quando hai ventotto anni e sei americano, vivere ancora con tua madre è praticamente un reato), qualcosa deve pur guadagnare.
Per fortuna, la corrispondenza tra Beth e Jennifer, che infrange regolarmente le direttive del giornale, gli tiene compagnia nei monotoni turni di notte. E lui, venendo meno ai suoi obblighi, nel loro caso non manda mai note di rimprovero. Perché le due ragazze sono inoffensive e simpatiche, le loro storie lo divertono e lo appassionano. E perché ben presto si accorge di essere innamorato di Beth, senza averla mai vista. Ormai troppo preso per tirarsi indietro, non gli resterà che vincere la timidezza e uscire allo scoperto: ma come si fa a dichiarare un amore virtuale?
Equivoci, batticuore e colpi di fulmine elettronici. Perché a volte, all’amore, non servono sguardi: basta un clic.

ghirigoroSe mi chiedeste il perché, non saprei rispondere in modo abbastanza soddisfacente alla domanda, ma il fatto è che, pur avendo trovato questo romanzo davvero carino e fresco, non mi ha convinta completamente. Era come se qualcosa, qualcosa di cui non ho la minima idea a riguardo, mancasse, lasciandolo incompleto.

“Every woman wants a man who’ll fall in love with her soul as well as her body.”

Lincoln è il tipico nerd che preferisce passare i sabato sera a giocare a Dungeons & Dragons con gli amici, piuttosto che uscire e “divertirsi” come farebbe il resto dei suoi coetanei. Dopo la rottura con Sam, la sua prima e unica fidanzata fin dai tempi del liceo, Lincoln trova lavoro al The Courier, una redazione giornalistica. Il suo compito è decisamente inusuale: a lui spetta l’incarico di leggere le e-mails dei colleghi in modo da evitare che queste vengano usate a scopo personale. Durante una delle tante interminabili e noiose nottate di lavoro, Lincoln si imbatte nelle conversazioni virtuali tra Beth e Jennifer, entrambe giornaliste del Courier, e da quel momento, l’addetto alla sicurezza inizia a guardare alla sua occupazione con occhi decisamente diversi. Sempre più affascinato dagli scambi intercorsi tra le due ragazze, Lincoln non può fare a meno di leggere più e più volte le loro e-mails, e, quando finalmente si rende conto di essere attratto da Beth senza nemmeno averla mai incontrata personalmente, tutto potrebbe essere già compromesso.

“So, what if, instead of thinking about solving you whole life, you just think about adding additional good things. One at a time. Just let your pile of good things grow.”

Partiamo con le cose che mi sono piaciute, ovvero, i personaggi. Sì, avete letto bene. Strano ma vero, ho adorato i personaggi! Lincoln, in primis. Credo che ciò che me lo abbia fatto apprezzare così tanto, sia il suo essere estremamente diverso dalla massa; non ama uscire, è oltremodo timido e si trova più a suo agio con i computers che con le persone.
Beth e Jennifer, invece, sono due amiche di lunga data, ed entrambe hanno alle spalle relazioni solide. Beh, più o meno solide, nel caso di Beth, ma non è il caso di mettere il dito nella piaga. A ogni modo, in questo caso, ciò che me le ha fatte valutare più che positivamente è stato proprio il rapporto che c’è tra loro, che, a parer mio, è estremamente sincero e verosimile: non esitano a punzecchiarsi a vicenda di tanto in tanto, ma, allo stesso modo, ci sono sempre l’una per l’altra. Mi sono affezionata così tanto ai loro personaggi e alle loro chiacchierate acute e divertenti che, se fossero persone reali, non riuscire a immaginare l’una senza l’altra.

“I’d know you in the dark,” he said. “From a thousand miles away. There’s nothing you could become that I haven’t already fallen in love with.”

La storia in sé è molto originale e il ritmo è assolutamente scorrevole, ma, nonostante questo, ci sono state delle parti che non ho potuto fare a meno di trovare meno coinvolgenti e stuzzicanti di altre che invece mi sono piaciute molto.
Gli elementi di contorno, come la madre di Lincoln, il suo amico Justin e Doris, sono tutti personaggi ben caratterizzati e piacevoli da leggere.
Della stessa autrice, ho letto altre opere come “Fangirl” ed “Eleanor & Park”, libri che giudico superiori a questo romanzo in particolare, probabilmente perché sono dell’opinione che Rainow Rowell renda meglio nei romanzi young adult.
A questo proposito, mi sento di consigliare questa lettura in lingua solo a chi possiede un livello di inglese medio-alto, perché, essendo un new adult, ha un linguaggio leggermente superiore rispetto a quello usato nei libri destinati a un pubblico più giovane.
In ogni caso, come ho già detto in precedenza, il libro è stato portato in Italia da Piemme, quindi, non temete.
Il finale è piuttosto prevedibile, ma, in generale, è una lettura molto carina che, avendo qualche ora libera, si legge tranquillamente in un giorno. Non male, dai.

starsSCHEDA

Titolo: Per l’@amore basta un click (Attachments)
Autore: Rainbow Rowell
Prezzo: Euro 16.50 (cartaceo)
Pagine: 364
Casa Editrice: Piemme

harryPer oggi è tutto, spero che la recensione vi sia piaciuta! Se avete letto il libro o avete intenzione di farlo, fatemelo sapere. 🙂
Alla prossima e buone letture, questione di libri

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5
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Elisa Impiduglia
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Elisa Impiduglia

È sul mio iPad2 da una vita e ancora non l’ho letto… Mi serve un anno solo per recuperare gli arretrati XD
Bella recensione!

QuestioneDiLibri
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Sono curiosa di leggere cosa ne pensi, quando (e se!) lo leggerai.
Grazie! <3

Virginia Leoni
Ospite
Virginia Leoni

Quando lo traducerà la Piemme ci farò un pensierino 🙂 baci

Lexla Laura
Ospite
Lexla Laura
QuestioneDiLibri
Ospite

Ti ringrazio! 🙂