Recensione de “Le vergini suicide” di Jeffrey Eugenides

Buongiorno a tutti, lettori, e buon sabato!
Anche oggi, arriva una nuova recensione: stamattina, voglio parlarvi de “Le vergini suicide” di Jeffrey Eugenides, edito Mondadori.

41ahh2niwl-_sx319_bo1204203200_-1TRAMA

Un narratore “collettivo”, voce di un gruppo di coetanei maschi, rievoca a vent’anni di distanza la vicenda delle cinque sorelle Lisbon, oggetto proibito della loro adolescenza, avvolte in un’aura di mistero che la tragica fine comune – si sono tutte tolte la vita nel breve spazio di un anno – ha fissato per sempre. Nella memoria di questi antichi, tenacissimi spasimanti, esse divengono il simbolo di una possibilità remota e perduta: l’irruzione di un fremito ignoto nel mondo tranquillo, ordinario, opprimente dell’America suburbana degli anni Settanta.

recensione

Non succede spesso, ma, ogni tanto, mi capita di ritrovarmi tra le mani dei libri speciali, libri nei confronti dei quali sento un legame incredibilmente intenso ancora prima di iniziarne la lettura. Libri come Le vergini suicide di Jeffrey Eugenides, su cui avevo messo gli occhi da tempo, e a cui, ora, non riesco a smettere di pensare, e così come per la voce narrante che si erge a portavoce di quel gruppo di giovani che le ha viste crescere e sbocciare, le cinque sorelle Lisbon hanno conquistato anche me: Cecilia, Mary, Lux, Bonnie e Therese, figlie di un insegnante di matematica con poca voce in capitolo, e di una madre devota religiosa che le vorrebbe plasmare a sua immagine e somiglianza. Guidati dall’adorante voce del nostro narratore, entriamo all’interno del mondo delle protagoniste e, inevitabilmente, lo facciamo un po’ nostro, tanto che ora, nelle mie personali fantasie, sento forte e chiaro il richiamo a queste giovani donne, un richiamo dalle tinte quasi trascendentali.

“Le ragazze si erano arrogate decisioni che spettavano a Dio. Erano diventate troppo potenti per vivere fra noi, troppo preoccupate di se stesse, troppo visionarie, troppo cieche.”

28b0f197424f3431d0636c43e366cfe5Cinque sorelle, cinque vite che sembrano una sola e che, lentamente, viaggiano verso un unico, prematuro epilogo: la morte. Cinque sorelle di cui non conosciamo tutto, ma di cui conosciamo abbastanza per poterle sentire vicine a noi, ed è proprio questo aspetto, secondo me, che rappresenta la vera carta vincente del romanzo: il distinto alone di mistero che avvolge e circonda le ragazze per tutto il corso della loro breve e tumultuosa esistenza.
Mi sono profondamente innamorata della storia tanto quanto del modo in cui è stata raccontata, grazie a uno stile di scrittura elegante, ricercato e assolutamente impeccabile senza mai risultare pretenzioso: pur essendo un libro piuttosto corto, me lo sono goduto appieno senza la minima fretta, perché le dinamiche che vengono esplorate dalla penna di Jeffrey Eugenides meritano di essere assaporate dalla prima all’ultima, meritano di essere assorbite interamente con la giusta premura.

“Ad aprire la serie era stata Cecilia, la minore, di tredici anni appena, che si era tagliata le vene nella vasca da bagno come uno Stoico.”

Un romanzo che cosa che ho capito dopo aver letto appena le primissime pagine non mi stancherò mai di leggere e rileggere, di consigliare e di condividere con quante più persone possibile, perché sono davvero rari, ultimamente, i libri che mi fanno provare emozioni così profonde che, tenerli tutti per me, sarebbe un crimine imperdonabile.

stars

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SCHEDA

Titolo: Le vergini suicide
Autore: Jeffrey Eugenides
Prezzo: Euro 10.00
Pagine: 213
Casa Editrice: Bompiani

harry

Se avete letto questo libro, fatemi sapere cosa ne pensate.
Se non l’avete letto, per favore, rimediate quanto prima.
Alla prossima e buone letture, Clarissa

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Virginia Leoni
Ospite
Virginia Leoni

Che bellissima recensione Clari! Come ti avevo già scritto ho amato il film, quindi leggerò il libro… facendo un percorso inverso, per me abbastanza inconsueto!
Un bacione

QuestioneDiLibri
Ospite

Ma grazie mille, Virgi! <3 <3
Io invece, ora, non vedo l'ora di vedere il film!
Un bacio grande!

Alenixedda
Ospite

Ciao Clari!! Ho letto questo libro qualche anno fa e ricordo che mi era piaciuto abbastanza! Di Eugenides avevo letto subito prima “Middlesex” e lo avevo amato tantissimo, quindi penso che sia stato quel confronto a farmi apprezzare meno “Le vergini suicide”…

QuestioneDiLibri
Ospite

Ciao, Ale!
Può essere, sai? Io, invece, penso di leggere “Middlesex” quanto prima. Ora che mi dici che ti è piaciuto così tanto, sono ancora più curiosa! 🙂

NotLoved
Ospite

Io probabilmente l’ho letto nel periodo sbagliato perché avevo grandi aspettative, ma continuavo a cadere preda della narcolessia e ci ho messo tantissimo a finirlo.

QuestioneDiLibri
Ospite

Mi spiace! Però, è proprio questo il bello dei libri: ciò che piace a me, può non piacere a te e viceversa. 🙂