Recensione de “La donna di ghiaccio” di Robert Bryndza

Buon pomeriggio a tutti, cari lettori!
Oggi, vi lascio la recensione di un libro che ho potuto leggere in anteprima grazie alla casa editrice Newton Compton Editori: sto parlando de “La donna di ghiaccio” di Robert Bryndza.

TRAMA

Il corpo congelato. Occhi spalancati e labbra socchiuse. Come se fosse morta mentre era sul punto di parlare… Quando un ragazzo scopre il cadavere di una donna sotto una spessa lastra di ghiaccio in un parco di Londra, la detective Erika Foster viene incaricata dell’indagine sull’omicidio. La vittima, giovane, ricca e molto conosciuta negli ambienti della Londra bene, sembrava condurre una vita perfetta. Ma quando Erika comincia a scavare più a fondo trova degli strani punti di collegamento tra quell’omicidio e l’uccisione di tre prostitute. Donne assassinate secondo un macabro e preciso rituale. Ma chi era veramente la ragazza nel ghiaccio? Quali segreti nascondeva? Il ritratto che ne dà la famiglia corrisponde alla verità? Erika ha l’impressione che tutti gli elementi a cui si aggrappa nel corso delle ricerche le scivolino via dalle dita. Ma è cocciuta, determinata. Disposta a qualunque cosa pur di arrivare a capire che cosa si cela dietro quella morte violenta. L’ultima indagine di Erika ha causato la morte di suo marito. Con una carriera appesa a un filo Erika deve combattere contro i propri demoni personali e contro il killer più letale che abbia mai incontrato prima.

Ho un vero e proprio debole, per questo genere di libri. Mi piace appropriarmi del divano, armarmi di tè, e prendermi un po’ di tempo solo per me. Non avevo mai sentito parlare, prima, di Robert Bryndza. Conoscevo, però, Angela Marsons per aver letto e apprezzato tantissimo un suo romanzo, così, quando ho letto la sua recensione più che entusiastica, mi sono detta: perché no? Circa due giorni dopo, a lettura conclusa, eccoci qui: come si suol dire, bene, ma non benissimo.

“Non volevo farlo adesso, ma, a quanto pare, le cose stanno accelerando. Guardare dall’esterno non mi soddisfa più…”

Esistono morti particolarmente brutali, di quelle che sembrano cancellare ogni traccia di umanità. Quando il corpo di una giovane donna viene ritrovato, congelato, sotto una lastra di ghiaccio, l’intera città di Londra ne rimane scioccata. I lunghi capelli tirati indietro, gli occhi aperti, le labbra, livide, dischiuse. A condurre le indagini sul selvaggio omicidio, c’è il detective ispettore capo Erika Foster, tornata in servizio con la speranza che del duro lavoro la aiuti a lasciarsi alle spalle il capitolo più buio della sua vita: la scomparsa di Mark, suo marito e collega, per la quale non può fare a meno di sentirsi responsabile. Ma, ora, c’è qualcos’altro, che reclama la sua attenzione, una ragazza di nome Andrea e le circostanze che l’hanno portata a procurarsi una fine del genere. Andrea, però, non era una ragazza comune; era la figlia di Sir Simon DouglasBrown, uno degli uomini più potenti del Paese. Privilegiata, bella e avvenente, il tipo di persona per cui, la morte, altro non è che un mero concetto astratto. Perché, cose del genere, succedono agli altri, non certo a chi, la vita, la tiene in pugno. Ma, adesso, quegli intoccabili di cui tutti parlano e che tutti invidiano, l’hanno imparato sulla propria pelle: non è tutto oro, quel che luccica.

“Andrea mi aveva fatto ingoiare merda per così tanto tempo, eppure non avrei mai immaginato di farlo davvero. Realizzare la fantasia di strangolarla, strapparle via la vita…”

Come vi dicevo, bene, ma non benissimo. Perché, sebbene la trama in sé sia più che apprezzabile, trovo che il suo sviluppo non sia stato propriamente all’altezza delle aspettative che crea. E, io, da amante dei libri pregni di descrizioni, quelli in grado di trascinarti al loro interno senza sforzo, sono del parere che, sotto questo punto di vista, Robert Bryndza avrebbe potuto osare un po’ di più. Che avrebbe potuto osare un po’ di più, infatti, lo si capisce da subito: si vede, soprattutto, dalla scelta di uno stile narrativo fin troppo lineare, così acerbo da risultare, a tratti, quasi impersonale. Mi sarebbe piaciuto vedere determinati personaggi un po’ più approfonditi, così da conoscerli più a fondo e, magari, sentirmeli più affini. La figura di Erika, sicuramente interessante, non mi ha colpita quanto avrei creduto, anche se sono molto curiosa di scoprirla meglio nei prossimi libri della serie.

“La figura provò un improvviso bisogno di uscire di lì, di andarsene. Di escogitare un piano. La detective Foster mi ha forzato la mano. Credo che dovrò ucciderla.”

In conclusione, La donna di ghiaccio è un libro che mi sento di consigliare, soprattutto a chi è alla ricerca di una lettura veloce e leggera, ma, allo stesso tempo, in grado di incuriosire il lettore fino alla risoluzione del caso.

SCHEDA

Titolo: La donna di ghiaccio
Autore: Robert Bryndza
Pagine: 384
Prezzo: Euro 9.90
Casa Editrice: Newton Compton Editori

Alla prossima e buone letture, 

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