Recensione de “La bambina che amava Tom Gordon” di Stephen King

Buongiorno a tutti, cari lettori!
Siamo già arrivati alla metà di ottobre e io non riesco a crederci!
Per ovviare al problema del tempo che fugge, vi lascio la recensione di un libro che mi è piaciuto davvero davvero tanto.
Sto parlando de “La bambina che amava Tom Gordon” del mio adorato Stephen King.

0090630cover_800X50TRAMA

Il mondo aveva i denti e in qualsiasi momento ti poteva morsicare. Questo Trisha McFarland scoprì a nove anni. Alle dieci di una mattina di giugno era sul sedile posteriore della Dodge Caravan di sua madre con addosso la sua maglietta blu dei Red Sox (quella che ha 36 Gordon sulla schiena) a giocare con Mona, la sua bambola. Alle dieci e mezzo era persa nel bosco. Alle undici cercava di non essere terrorizzata, cercava di non pensare: ‘Questa è una cosa seria, questa è una cosa molto seria’. Cercava di non pensare che certe volte a perdersi nel bosco ci si poteva fare anche molto male. Certe volte si moriva.

ghirigoroPatricia McFarland è stufa dei litigi tra sua madre, Quilla, e suo fratello, Pete. Da quando i suoi genitori hanno divorziato, Pete ha preso il posto di suo padre in una quotidianità che alterna vuoti silenzi a violente discussioni. Anche quella mattina di inizio giugno, Quilla e Pete non facevano altro che litigare. Durante la loro gita sui monti Appalachi, il dibattito era così acceso che i due non hanno prestato la minima attenzione alla piccola Trisha, la quale, bisognosa di andare al bagno, si allontana dal sentiero principale. Nel giro di poco tempo, Trisha perde l’orientamento e si ritrova sola, munita solamente di una mantellina blu, del suo prezioso walkman e della colazione che si era preparata a casa, ad affrontare un bosco che ai suoi occhi è tutto uguale. Ma è davvero sola? Forse no. Qualcosa la sta tenendo d’occhio..

“La sua voce tremò, diventò prima il balbettio di una bambina piccola e poi quasi il guaito di una neonata dimenticata nella sua culla e quel suono la spaventò più di tutto quello che finora le era accaduto in quell’orrenda mattina, il solo suono umano nel bosco, la sua voce stridula e lacrimosa che invocava aiuto, che chiamava aiuto perchè si era persa.”

wqwProbabilmente dovrei smetterla di scrivere recensioni sui libri di Stephen King, perché, data la mia passione per questo autore, rischierei di ripetere sempre le stesse cose. D’altra parte, però, sono del parere che le cose belle vadano condivise e, dal momento che il Re rientra in questa categoria, ho voglia di condividerlo con quante più persone possibili.

Non nego di essere rimasta piuttosto sorpresa quando, facendo un po’ di ricerche, ho scoperto che tante persone che hanno letto questo libro l’hanno descritto come “la storia di una bambina che si perde nel bosco”. Ragazzi, questo liro è molto di più. So che, probabilmente, chi legge King si aspetta sempre di trovare azione e sangue in ogni dove, ma io penso che una tra le qualità più importanti che un autore dovrebbe avere sia la versatilità. E, se entrare talmente bene nella mente di una bambina di nove anni e riversare sul lettore tutta la disperazione e la paura che quest’ultima può provare in una situazione così angosciante non significa essere versatili, io non so cosa potrebbe esserlo.

“Il mondo aveva i denti e con quei denti poteva morsicarti in qualsiasi momento. Ormai lo aveva imparato. Aveva solo nove anni, ma lo sapeva e, e pensava di poterlo accettare. Ne aveva quasi dieci, del resto, ed era grande per la sua età”.

Come mi capita spesso con King, anche in questo caso, ho avuto la nettissima impressione di vedere più che di leggere. E’ stato come guardare un film, guardare in faccia la paura e perdersi in essa, pagina dopo pagina. Non ho fatto la minima fatica a figurarmi Trisha, quella bambina di nove anni ma più grande della sua età a combattere per la sopravvivenza in un luogo del tutto estraneo al mondo che lei conosce, quella bambina che, non avendo nulla a cui appigliarsi, si appiglia a qualsiasi cosa.

“La bambina che si era inoltrata nel bosco (di nove anni, ma grande per la sua età) pesava quarantasette chilogrammi. La bambina che sette giorni dopo risaliva, mezza accecata e annaspante, un pendio boscoso e raggiungeva una radura cosparsa di cespugli non ne pesava più di trentacinque.”

Sono innamorata delle parole e, soprattutto, sono innamorata delle parole che nascono dalla penna di questo autore. La bambina che amava Tom Gordon mi ha dato la conferma di un fatto che sospetto da tempo: per quanto possa sembrare incredibile, a volte ho la sensazione che ci siano delle parole, delle frasi che Stephen King scriva appositamente per me. E’ un pensiero bizzarro, ma io spero davvero che ognuno di voi abbia almeno un autore che lo faccia sentire così, perché sono sensazioni come queste che ci ricordano perché amiamo così tanto leggere.

“Lanciò un ultimo strepito, niente di articolato, solo un acuto verso da volatile in cui si mescolavano collera e paura, così potente da raschiarsi la gola, poi si sedette accanto allo zaino, si prese il volto tra le mani e pianse.”

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SCHEDA

Titolo: La bambina che ama Tom Gordon
Autore: Stephen King
Prezzo: Euro 9.90 (cartaceo)
Pagine: 298
Casa Editrice: Sperling&Kupfer

harrySpero davvero che la mia recensione vi sia piaciuta.
Se avete letto questo libro o se avete intenzione di farlo, fatemelo sapere. 🙂
Alla prossima e buone letture, questione di libri

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Sara TricoliQuestioneDiLibriSalotto dei LibriElisa Impiduglia Recent comment authors

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Sara Tricoli
Ospite
Sara Tricoli

Forse sono di parte perché anch’io ammiro moltissimo King, ma concordo con te, questo libro è fenomenale. Non è da tutti trasmettere infinite emozioni.

la tua recensione gli da giustizia complimenti ^_^

QuestioneDiLibri
Ospite

Esatto, sono d’accordo!
Grazie mille, le tue parole mi fanno tanto piacere! 🙂

Salotto dei Libri
Ospite

Le tue recensioni sono sempre super coinvolgenti, e poi quando si parla di King – diciamola tutta- sei imbattibile! Brava Clary <3

QuestioneDiLibri
Ospite

Simo, sei gentilissima, grazie mille davvero! <3

Elisa Impiduglia
Ospite
Elisa Impiduglia

Ormai se penso a King penso a te per associazione!
Bellissima recensione,e come al solito mi è venuta voglia di andare in libreria <3

QuestioneDiLibri
Ospite

Ahahahah, ormai io e King siamo diventati OTP!
Grazie, Eli, ne sono davvero contenta! <3