Recensione de “I ricordi non si lavano” di Aurora Frola

Buongiorno a tutti,
Oggi desidero iniziare la giornata con una recensione. Il libro di cui mi accingo a parlarvi è “I ricordi non si lavano” di Aurora Frola.

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Un segreto sepolto, che vuole riemergere. Una ragazza rotta, con un mostro dentro. La voglia di vivere che si agita dentro. Nascosta. Angelica ha venticinque anni quando tenta il suicidio. Fallisce. Perché in fondo lei non vuole morire. È una clinica psichiatrica a raccogliere i suoi pezzi. Un lungo viaggio all’interno di se stessa e dei suoi tormenti. Disturbi di personalità, autolesionismo e dipendenze. Angelica lotterà contro tutto questo per l’ultima volta, svelando il suo passato, attraverso flashback scabrosi e privi di filtro. Una battaglia contro i ricordi, un’analisi attenta sulle lacerazioni di una famiglia disfunzionale, che non l’ha cresciuta, ma distrutta. Sua madre, un’algida manipolatrice, schiava delle apparenze, cerca da sempre di trasformarla in una bambola soprammobile, mentre un orco travestito da zio, si insinua nella sua vita, spacciandosi per un uomo gentile e premuroso. “I ricordi non si lavano” è la storia di un’infanzia che non nutre, ma uccide. È la testimonianza di tutte le ferite invisibili dell’anima, quelle mai guarite, quelle che ad un tratto si riaprono. Emozioni, colate sulle pagine. Parole, come proiettili, dritte allo stomaco di chi legge.
Perché la rabbia non si uccide. Non si può. Il risultato è qualcosa di amaro e sconvolgente, come solo la vita sa essere.

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Ognuno di noi ha un mostro che si porta dentro. A volte è piccolo, esce fuori ogni tanto, passa un po’ troppo tempo con noi, ma poi se ne torna buono, si riposa e, distrattamente, prende a pianificare il suo prossimo attacco. Altre volte è grande. Così immenso da lasciarci senza fiato. Si attanaglia alla nostra anima e la fa diventare pesante. La appesantisce così tanto da trascinarci a fondo, un fondo da cui forse non si risale mai completamente.

Il mostro di Angelica si chiama disturbo borderline di personalità. Questo le viene detto prima di essere mandata all’ospedale psichiatrico, prima di diventare una di quelle persone che la gente che si illude di essere normale, definisce pazze. In meno di una settimana, Angelica passa dal tentare la morte al tentare la vita. In prima persona ci racconta la sua storia, sembra quasi uscire dal libro e guardarci dritti negli occhi.
Si apre a noi. Prima ci fornisce una panoramica sul dolore, poi lo analizza pezzo per pezzo.

“Credo di essere morta tanto tempo fa e credo che in quel momento tutti stessero guardando da un’altra parte.”

La crudezza che scaturisce da questo libro è travolgente. Non ci sono mezze misure, non ci sono frasi a caso tirate in ballo con l’unico scopo di addolcire la pillola. La depressione, l’autolesionismo, l’anoressia, in particolare, sono temi che vengono ampliamente affrontati. Ognuno di questi è assegnato a un paziente della clinica e ognuno ci viene raccontato dall’esperienza che ne fa Angelica. Il dolore ci unisce, nessuno lo sa meglio della protagonista, perché i rapporti che instaurerà all’interno dell’ospedale psichiatrico se li porterà con sé per sempre.

“Di fronte ad altre tragedie il nostro mostro si rimpicciolisce. A volte sembra addirittura svanire.”

Aurora Frola è riuscita a creare un personaggio vero, al quale, purtroppo, troppe persone possono guardare con la comprensione stampata negli occhi. Angelica è reale, combatte, cade, piange, si rialza, proprio come tutti noi. Angelica è sola, la sua famiglia non la supporta. La guarda cadere e si gira dall’altra parte, indifferente. Fin dall’infanzia, le manca il sostegno più grande che una persona possa avere, ed è proprio in quell’infanzia che si nasconde il segreto che l’ha portata a buttarsi via, ad abusare di stessa e a perdere ogni tipo di contatto con la realtà.

“Non dormo di notte, da molto tempo. Quello è il momento dei pensieri. Quello è il loro regno. Lì possono uscire senza più nascondersi. Senza far finta di essere qualcos’altro. Senza più menzogne. Il dolore è nudo di notte. Ti guarda così com’è. E anche io quella notte decido di vederlo.”

L’autrice possiede lo stile di scrittura che più si avvicina ai miei gusti. E’ talmente scorrevole che ho letto questo romanzo con una velocità assolutamente insperata, soprattutto dopo aver letto la trama. A lei va il merito di aver dato rilievo a determinati argomenti che troppo spesso svengono sminuiti. Purtroppo, un numero incredibile di persone crede che il dolore, per essere definito tale, debba essere in qualche modo visto, toccato. Non sanno che il dolore più subdolo è quello prende da dentro e uccide lentamente.
Spero sinceramente che leggiate questo libro perché è un libro che merita di essere letto. Chiunque potrebbe diventare Angelica. Angelica è tutti noi.

LLA

SCHEDA

Titolo: I ricordi non si lavano
Autore: Aurora Frola
Prezzo: Euro 14,00 (cartaceo)
Pagine: 204
Casa Editrice: Edizioni della Sera

Spero che la recensione sia di vostro gradimento.
Alla prossima e buone letture! 🙂

qsl

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