Recensione de “Gli occhi neri di Susan” di Julia Heaberlin

Buon pomeriggio a tutti e buon sabato, cari lettori!
Oggi, vi parlo de “Gli occhi neri di Susan” di Julia Heaberlin, libro uscito il 31 marzo e per cui ringrazio infinitamente la casa editrice Newton Compton per l’edizione in anteprima.

gli-occhi-neri-di-susan_7495_x1000TRAMA

Tessa Cartwright, sedici anni, viene ritrovata in un campo del Texas, sepolta da un mucchio di ossa, priva di memoria. La ragazza è sopravvissuta per miracolo a uno spietato serial killer che ha ucciso tutte le altre sue giovani vittime per poi lasciarle in una fossa comune su cui crescono delle margherite gialle. Grazie alla testimonianza di Tessa, però, il presunto colpevole finisce nel braccio della morte. A quasi vent’anni di distanza da quella terrificante esperienza, Tessa è diventata un’artista e una mamma single. Una fredda mattina di febbraio nota nel suo giardino, proprio davanti alla finestra della camera da letto, una margherita gialla, che sembra piantata di recente. Sconvolta da ciò che evoca quel fiore, Tessa si chiede come sia possibile che il suo torturatore, ancora in carcere in attesa di essere giustiziato, possa averle lasciato un indizio così esplicito. E se avesse fatto condannare un innocente? L’unico modo per scoprirlo è scavare nei suoi dolorosi ricordi e arrivare finalmente a mettere a fuoco le uniche immagini, nascoste per tanti anni nelle pieghe della memoria, che potranno riportare a galla la verità…

ghirigoroFino a che punto una persona può fare affidamento sulla propria sanità mentale? Quanto può chiedere a se stessa? Tessie è una ragazzina come le altre che si gode la sua adolescenza in Texas insieme alla compagnia della sua migliore amica, Lydia. Fin dalla seconda elementare, le due sono inseparabili e rappresentano l’una per l’altra la sicurezza di un’accettazione pura e sincera. Ma il destino non risparmia nessuno, e spesso con alcuni se la prende più che con altri; nel 1995, la vita di Tessie viene distrutta dall’interno nell’esatto momento in cui viene rapita e, creduta morta, gettata in una fossa sotto un mucchio di ossa, circondata da margherite gialle. Tessa è la stessa ragazzina, e vent’anni dopo, è ancora alla mercé dei suoi demoni, di quelle Susan dagli occhi neri che erano con lei in quel campo e che ora l’hanno seguita fin dentro la sua testa. Terrell Darcy Goodwin, il mostro, il serial killer delle Black-Eyed Susan è nel braccio della morte, pronto a lasciarsi alle spalle questa vita, ma quando una margherita gialla spunta fuori dalla finestra di Tessa, il mondo che la donna ha cercato per così tanto tempo di rimettere in piedi, viene nuovamente abbattuto. E se non fosse lui, il mostro? E se lui fosse ancora a piede libero e la stesse cercando di nuovo?

“Sono una celebrità nei titoli dei giornali scandalistici e nelle storie di fantasmi raccontate intorno al fuoco. Sono una delle quattro margherite gialle, le quattro Susan dagli occhi neri. Quella fortunata.”

296380079e007f0e7aa232e2844ee6b7Gli occhi neri di Susan è uno di quei libri che inevitabilmente ti si attaccano alla pelle e ti restano dentro, e questa consapevolezza l’ho avvertita fin dall’inizio, fin da quando non ero minimamente convinta che mi sarebbe piaciuto. Una buona prima metà del libro mi ha fatto storcere il naso diverse volte, lasciandomi con la sensazione che mancasse qualcosa di importante, quel qualcosa in più che nei thriller è fondamentale per incollare il lettore alle pagine. La lettura procedeva a rilento, disorganica e confusionaria, e la mia attenzione si perdeva nei meandri delle informazioni superflue forniteci dall’autrice, informazioni alle quali non riuscivo minimamente ad appigliarmi.

“Ho un momento di esitazione sul secondo gradino e giro la testa, dubbiosa. Se la porta si chiude, passeranno cento anni prima che qualcuno mi trovi. La morte sta ancora aspettando con impazienza di agguantare quella ragazza di sedici anni, non ho alcun dubbio.”

La seconda metà del libro, invece, è tutta un’altra cosa: la storia si fa avvincente, il mistero si infittisce e le carte in tavola cambiano di continuo. Dopo l’apatia iniziale, il mio interesse per Tessa e il suo passato è aumentato a dismisura. Ho passato lunghi periodi di tempo in compagnia di questa lettura e, quando non mi era possibile farlo, mi sorprendevo impegnata in supposizioni, ipotesi e teorie in grado di darmi l’impressione di non separarmi mai dalle Susan dagli occhi neri. Ho cercato di razionare l’apporto giornaliero di pagine lette, così da far durare il libro il più possibile ma, nonostante i miei sforzi, l’epilogo è arrivato comunque troppo presto.

“Le ragazze che stanotte vengono riportate alla luce non erano che un mucchietto di ossa scaricato in quel vecchio campo di grano diciotto anni fa. Io ero sopravvissuta per miracolo. Si dice che Merry fosse già morta da almeno trenta ore.”

Non ho amato i personaggi quanto la storia in sé, ma ciò non ha minimamente scalfito il mio giudizio generale. Tra tutti, però, credo che una menzione speciale la meriti Lydia, migliore amica e confidente di Tessie, la spalla su cui piangere e la mano a cui aggrapparsi. Ho adorato il suo personaggio, sicuramente tra i più interessanti e particolari del libro, figura nella quale sono stata felice di vedere anche una bella fetta di me stessa. La seconda menzione speciale è per i temi affrontati: credo che Julia Heaberlin abbia fatto davvero un ottimo lavoro, parlando di tematiche come la pena di morte e la scienza forense, aspetti che hanno davvero affascinato un’appassionata in materia come lo sono io.
Alla luce di quanto detto, la conclusione non può che essere una: questo libro merita di essere letto.

stars

SCHEDA

Titolo: Gli occhi neri di Susan
Autore: Julia Heaberlin
Prezzo: Euro 12.00 (cartaceo)
Pagine: 327
Casa Editrice: Newton Compton Editori

harry

Per oggi è tutto, lettori!
Avete intenzione di leggere questo libro? Se sì, aspetto le vostre opinioni a riguardo.
Come sempre, alla prossima e buone letture, questione di libri

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Virginia LeoniQuestioneDiLibriAnna Patrone Recent comment authors

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Virginia Leoni
Ospite
Virginia Leoni

Mi è piaciuto tantissimo Clari!!! Ben strutturato, misterioso… E ti dirò: mi sono piaciuti anche i personaggi
Un bacione

QuestioneDiLibri
Ospite

Sono davvero contenta che sia piaciuto anche a te! 🙂
Credo che questo libro meriti molto più successo di quanto non ne stia ottenendo.
Un bacio!

Anna Patrone
Ospite
Anna Patrone

La trama è terribilmente affascinante. E del resto lo dici anche tu, che la storia è bella. Ne avevo letto un’altra recensione positiva, nel gruppo, ma nella tua ho visto un aspetto nuovo. Quella prima parte che non procede come dovrebbe, che è una cosa che non tanto amo, nei thriller. Però se dopo si riprende ed è bello… Bacione

QuestioneDiLibri
Ospite

Per me vale la stessa cosa: quella prima parte mi aveva un po’ fatto storcere il naso, ma, secondo me, si riprende piuttosto bene. Nel complesso, a me è piaciuto molto.
Un bacio!