Recensione de “Il giovane robot” di Sakumoto Yosuke

Buongiorno a tutti, Fedeli Lettori!
Oggi, vi porto la mia recensione de “Il giovane robot” di Sakumoto Yosuke, edito Edizioni E/O, che ringrazio tantissimo per la copia.

Il giovane robot
Sakumoto Yosuke

Prezzo: 16.00 €
Pagine: 213
Casa Editrice: Edizioni E/O
Dove Acquistarlo: Amazon

L’adolescente Tezaki Rei è un robot in incognito, progettato da uno scienziato sconosciuto ma geniale, che ha il compito di portare felicità agli esseri umani. Quello di Rei è un modello sperimentale di alta qualità: ha grandi abilità e capacità mnemoniche superiori. Riflette con distacco sulle azioni degli uomini, che non sanno della sua natura di robot. E perfettamente mimetizzato tra loro, sebbene in più di un’occasione la complessità dei sentimenti umani, mal padroneggiata da Rei, lo porti a vivere mille equivoci e incomprensioni, spesso esilaranti, che mettono in crisi le sue funzioni di automa, sottoponendolo a dei crash di sistema che lo costringono a rivedere radicalmente i suoi piani. Il nostro robot dovrà andare alla ricerca di un passato rimosso, doloroso e molto diverso da quello che credeva. Questa nuova consapevolezza lo costringerà ad affrontare un difficile percorso in cui ripensare totalmente la sua esistenza, in cerca di un rinnovato senso di sé e un nuovo rapporto con la realtà e le persone.

Tezaki Rei si sveglia ogni mattina alle quattro, prepara il suo bentō e si dirige verso la scuola. Rei ha quindici anni e frequenta le scuole medie. O, almeno, questo è quello che gli ha riferito il Professore, l’uomo che l’ha creato. Perché Rei è un robot e, in quanto tale, il suo unico scopo è quello di rendere felici le persone. Per raggiungere il suo obiettivo, deve mischiarsi agli esseri umani e studiarli da vicino. Non prova emozioni, Rei, non è nella sua natura. Si limita a guardarli attraverso quei suoi freddi occhi, senza mai riuscire a comprenderli davvero. Razionale, controllato, Rei osserva chi lo circonda e si chiede il perché delle loro azioni. Sono così sentimentali, questi umani, così bizzarri. Però, gli vuole bene, tiene a loro, non vuole vederli soffrire. Ma come si fa a non far soffrire una persona, se non la si conosce fino in fondo? Così, Rei fallisce. Ferisce i suoi amici e va, letteralmente, in tilt. Il suo corpo da automa è danneggiato, gli errori che si generano sono irreparabili e tutto il dolore, quel dolore che ha faticato tanto per mandare giù, torna, prepotentemente, a galla.

“Ho alzato gli occhi al blu limpido del cielo. Ah, che bel sole oggi, avrei pensato se fossi umano. Per me, invece, quella luce era troppo luminosa, troppo calda. Ho temuto potesse surriscaldarmi il computer.”

Sono partita subito forte, con questo libro. Ho letto le prime cinquanta pagine tutte d’un fiato, in una folle mezz’ora, completamente rapita dalla brillante idea di un automa appositamente plasmato per portare felicità al genere umano. Poi, improvvisamente, qualcosa è cambiato: mi sono persa al punto da dimenticare cos’era, che mi aveva portata fin lì; al punto da mettere tutto in discussione. Ci ho visto troppi tecnicismi inutili, nel parlare della passione di Rei per il pingpong. Mi hanno fatto storcere il naso, mi hanno annoiata tanto che, in preda a un impulso, stavo quasi per mettere il libro da parte e rimandare la storia di Rei a qualche altro giorno. Poi, però, nel giro di qualche pagina, tutto è cambiato di nuovo e, rinvigorito, tutto il mio trasporto è tornato a farsi sentire.

“Il mio aspetto è quasi uguale a quello umano. Mi rendo conto, però,  di essere diverso, perché non provo sentimenti.”

Mi è piaciuto molto lo stile di scrittura di Sakumoto Yosuke: così chiaro, così lineare, mai pretenzioso. Mi è piaciuta anche la delicatezza con la quale lo scrittore giapponese ha affrontato il tema della schizofrenia, tema a lui particolarmente caro, a causa della sua personale condizione. Yosuke è riuscito, più volte, a farmi sentire vicini a Rei, al suo essere lontano dal genere umano, in un senso, e al suo esserne profondamente, inesorabilmente, parte, dall’altro.

Se anche voi avete letto Il giovane robot, non dimenticate di farmi sapere cosa ne pensate.
Alla prossima e buone letture, 

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