Recensione di “Cabaret Biarritz” di José C. Vales

Buongiorno a tutti, cari lettori!
La recensione di oggi è dedicata a “Cabaret Biarritz” di José C. Vales. Ringrazio molto la Neri Pozza Editore per la copia in omaggio.

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Nella Parigi del 1938, Philippe Fourac è il direttore e proprietario de La Fortune, una casa editrice dai toni popolari che si rivolge principalmente a un pubblico di signore benestanti. Nemico degli autori avanguardistici e dei tomi arcigni «che puzzano di letteratura», Fourac è alla ricerca costante di fatti e argomenti i cui aspetti «più truculenti, sanguinari e morbosi» possano essere trasformati, da una buona penna, in un romanzo di successo. Quando conosce Georges Miet, un giovane scrittore zoppo, quasi cieco e con più pulci dei ratti di Saint-Germain, il direttore capisce immediatamente che quel ragazzo malconcio è disposto a fare qualunque cosa pur di guadagnarsi da vivere con la scrittura. E così nasce il progetto «Cabaret Biarritz».
Fourac incarica Miet di scrivere un romanzo «serio ma appetibile» sui drammatici fatti che una decina d’anni prima, precisamente nell’estate del 1925, scossero l’elegante località turistica di Biarritz, nel sud della Francia. Gli articoli di cronaca dell’epoca pubblicati su La Petite Gironde parlavano del corpo di una donna rinvenuto con una caviglia incastrata in un anello d’ormeggio del porto. Un caso rubricato dalla polizia tra i soliti tragici incidenti di «una notte di bagordi in Côte Basque».
Arrivato a Biarritz, Miet intervista gli amici e i conoscenti della vittima, dopodiché passa al setaccio le maliziose ballerine del cabaret Les Sirènes, i ricchi vacanzieri di stanza al Casinò Bellevue, e una schiera pressoché infinita di governanti, gioiellieri, lanciatori di coltelli, artisti omosessuali e becchini. Più le dichiarazioni aumentano, tuttavia, più il mistero si infittisce.

ghirigoroCabaret Biarritz
è uno di quei libri che, se siete estremamente fortunati, vi capiterà di leggere una sola volta nella vita. Perché sì, questo romanzo è qualcosa di così particolare da non poter essere paragonato a niente di ciò che avete letto finora. Signore e Signori, accomodatevi e lasciatevi trasportare indietro nel tempo.

3a2772b0b1691dd28f69d3017c9d895dParigi, 1938.
L’editore Fourac, proprietario della casa editrice La Fortune, ama le storie. Le ama così tanto da essere alla disperata ricerca di qualcuno in grado di raccontarle in modo tale da tramutarle in oro. Così, quando conosce Georges Miat, giovane scrittore animato dal disperato sogno di vivere grazie alla sua penna, non si lascia scappare l’occasione. Pertanto, Fourac incarica l’apprendista letterato di parlare dei fatti di Biarritz e di quando, nel 1925, una donna fu ritrovata cadavere in circostanze decisamente misteriose.
Miat non perde tempo e si trasferisce nel sud della Francia, proprio a Biarritz, così da poter portare avanti una vera e propria indagine. Tra nuove conoscenze, curiose interviste e intrecci apparentemente inspiegabili, la storia prende forma.

“La morta del porto era l’apprendista della libreria Operclaritz e aveva sedici anni. Era appesa a testa in giù, nuda, agganciata per una caviglia a uno degli anelli che usano i pescatori per ormeggiare le barche.”

Non è facile individuare ciò che più mi ha colpita di questo libro, perché ci sono così tanti dettagli e sfumature che ho adorato e che, secondo me, sono assolutamente imprescindibili dalla realtà che José C. Vales è stato così abile nel creare. Però, se proprio dovessi fare una scelta, questa ricadrebbe sullo stile di scrittura dell’autore. Uno stile di scrittura che, senza alcuna fatica, rientra tra i più versatili che abbia mai avuto il piacere di conoscere: a tratti schietto, a tratti lineare, a tratti più dolce e soave, ma sempre in grado di adeguarsi perfettamente alla bocca di chi parla e di donare ai vari personaggi che incontreremo un’individualità incredibilmente chiara e tangibile.

“Non avrei dovuto accettare la sua proposta, signor Miet. Sono un’umile sposa di Gesù Cristo. Non posso, né voglio né devo mescolarmi con il mondo.”

Un tuffo negli anni ’20 che vi lascerà ammaliati e che non potete perdevi l’opportunità di fare. Un libro che saprà conquistarvi fin dalle prime pagine e che vi terrà compagnia più di quanto non immaginereste. Consigliatissimo!

stars

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SCHEDA

Titolo: Cabaret Biarritz
Autore: José C. Vales
Prezzo: Euro 18.00
Pagine: 360
Casa Editrice: Neri Pozza Editore

harryAvete avuto l’occasione di leggere questo libro?
Se sì, cosa ve ne pare?
Alla prossima e buone letture, Clarissa

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Anna Patrone
Ospite
Anna Patrone

Una recensione non facile da scrivere, immagino. Sembra che quello che ti sia piaciuto di più sia la varietà di stili dell’autore, quasi che potesse farti sentire in modi molto diversi… In effetti è un elemento interiore, difficile da definire con tante parole… Chissà se ho capito bene…

QuestioneDiLibri
Ospite

Hai capito benissimo e, proprio per questo motivo, hai ragione: è stata una delle recensioni più complicate che abbia mai scritto.
Infatti, non ne sono pienamente soddisfatta. Parlare di determinati libri è molto difficile.