Share the post "Presentazione de “La Magiara” e intervista all’autore, Alessio Fabbri."
Buongiorno a tutti, lettori!
Oggi vi segnalo “La Magiara”, il libro d’esordio del giovane autore emergente Alessio Fabbri, il quale ci parlerà meglio di sé e del suo libro attraverso un’intervista! 🙂
Agnese Mallasz è una giovane e tormentata ragazza di Venezia. Dopo aver perso la madre, ella viene a conoscenza dell’esistenza di una famiglia aristocratica a cui è legata, rappresentata dal suo fratellastro Luigi Alfonso Salisbeni che, volente o nolente, la invita a ricongiungersi al suo vero luogo d’appartenenza. Ad attenderla, con aspettative del tutto differenti, vi sono anche la gelida sorellastra Giuliana e la timida, ma inquieta nipote Sibilla, figlia di Luigi Alfonso.
Costretta da esigenze finanziarie e dalle dolorose conseguenze della fine di un amore illusorio, Agnese adotta Ferrara come sua nuova dimora e destinazione della sua fuga, ritrovandosi però combattuta fra necessità di sopravvivenza e desiderio di rivolta. Scoprendosi sempre più femminista e ribelle, esplora l’emancipazione della donna attraverso mezzi inconsueti ed ingiustificati come la violenza o le armi: unica risposta al disequilibrio delle sue emozioni è l’involontaria e casuale adozione dell’identità della Magiara, lato della personalità della ragazza che tende sempre più a creare scompiglio nella cerchia dei Salisbeni e nell’aristocrazia ferrarese degli anni ‘20. Circondata dai segreti che rendono i suoi nuovi parenti vittime e carnefici di loro stessi, ella intraprende un percorso di dolorosa passione, giungendo sull’orlo dell’abisso, in un viaggio apparentemente senza ritorno.
SCHEDA
Titolo: La Magiara
Autore: Alessio Fabbri
Prezzo: Euro 17,00 (cartaceo)
Pagine: 170
Genere: Narrativa contemporanea, Romanzo storico
Casa Editrice: Sillabe di sale Editore
Book Trailer: Youtube
Link per l’acquisto: Amazon
Ciao Alessio e benvenuto su Questione di Libri.
Cosa ti ha spinto a scrivere un romanzo di questo genere?
Gli anni 20 del Novecento sono un periodo che da sempre esercita un fascino su di me. Ho voluto esplorarli attraverso la scrittura, che è per me uno dei modi più creativi per viaggiare nel tempo. Per quanto riguarda i luoghi, Ferrara fa parte della mia vita da molti anni, ed ho così colto l’occasione per renderle omaggio.
Sì, alcuni dei miei personaggi sono senza dubbio ispirati a persone che ho conosciuto, ma direi che in essi ci sono sfaccettature caratteriali molto più complesse, anche perchè affrontano situazioni molto particolari. Ogni ispirazione, però, è avvenuta in maniera spontanea ed inconscia.
Scrivere questo libro è stata un’esperienza molto particolare, perché anzichè pianificarlo al dettaglio, è fluito da pensiero a carta in maniera molto veloce e creativa. Sono stato sorpreso da queste dinamiche di scrittura che mai mi era capitato di applicare. È possibile che questa sia stata la libertà creativa che ho invece contenuto durante la scrittura del primo romanzo (ancora non pubblicato).
La parte più difficile, per me, non è mai il finale. Bene o male l’inizio di una storia porta con sé già una sua fine, o almeno questo è ciò che mi capita quando mi appresto a sviluppare un’idea narrativa. La parte più delicata è per me quella centrale, dove si snodano punti focali e dove si può sia perdere il lettore così come appassionarlo. Spero di essere riuscito a provocare la seconda di queste reazioni!
Che tipo di lettore sei, invece?
Non leggo tanto quanto mi piacerebbe, ma mi piacciono molto i romanzi inglesi ed americani del periodo modernista, in primis “Il Grande Gatsby” di F.S. Fitzgerald, che sin dalla prima lettura mi colpì e divenne il mio libro preferito. Per quanto concerne la letteratura italiana, leggo volentieri Pirandello, D’Annunzio o Calvino fra gli altri. Ultimamente ho spostato la mia attenzione su Dino Campana e Sibilla Aleramo, i cui scritti sono molto interessanti e di grande ispirazione.
C’è un libro, tra quelli che hai letto, che ti piacerebbe aver scritto?
In questo momento sto leggendo “Il formicaio” di Margit Kaffka, un’autrice ungherese che ha destato la mia attenzione sulle tematiche femminili nel primo Novecento, e che figura appunto nella trama de “La Magiara” come autrice preferita della protagonista principale, Agnese. “Il formicaio” è un libro ben scritto, sapientemente ideato e sviluppato, perciò non mi dispiacerebbe esserne stato l’autore, anche se la mia risposta dev’essere “La Magiara”: non c’è soddisfazione più grande di aver scritto il mio stesso romanzo!
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