Intervista a Stefano Giovinazzo, titolare della casa editrice Edizioni della Sera

11637942_10205941661131916_24279923_nBuonasera a tutti, lettori!
Come stanno procedendo le vostre letture?
Le mie non vanno proprio a gonfie vele. Purtroppo, ultimamente ho davvero poco tempo a disposizione da dedicare ai libri, ma sto comunque facendo del mio meglio!
Quest’oggi, ho in serbo una novità per voi: Ho avuto, infatti, il piacere di ospitare nel mio blog, Stefano Giovinazzo, titolare della casa editrice Edizioni della Sera, con la quale sono felicissima di collaborare.

 

Buonasera Stefano e benvenuto in Questione di Libri.
Come è nata l’idea di creare Edizioni della Sera?
Da una passione per i libri come oggetto fisico e la letteratura e da una sfida con me stesso:in un sistema editoriale così complesso come quello italiano, era ed è molto stimolante cercare di far nascere un’idea letteraria a portarla avanti.

Cosa pensi del mondo dell’editoria in Italia?
Penso che sia un campo difficile, complicato, spietato. Detto così, è il ritratto di ogni impresa qui in Italia.
L’editoria, tuttavia, è un settore poco tutelato, non considerato, questo è quello che viviamo ogni giorno da       editori, uno tra i settori importanti della filiera produttiva. Come a confermare che “con la cultura non si       mangia”.
Ed è un grave errore considerarlo in questo modo: per fortuna, ravviso un cambio di rotta spinto dai due attori
fondamentali: editori e librai indipendenti. La sfida è stata raccolta: ci stiamo difendendo bene, aspettando il   momento di attaccare (il mercato).

 Qual è la parte migliore del tuo mestiere? E la peggiore?
 Fra tutte direi la selezione. È il momento cruciale della scelta, del dentro o fuori, del libro che potrebbe cambiare tutto. È il momento in cui un’idea diventa materia.
La peggiore? Sicuramente il recupero crediti.

Chi è stato il primo autore che hai pubblicato?
Alessandro Prunesti, nel 2010 con il titolo “Nuvole di byte”, un saggio sulla comunicazione online.

Una volta che un nuovo libro è pronto, che metodi scegliete per pubblicizzarlo?
In realtà si comincia molto prima, organizzando gli eventi in libreria e nei contesti adatti a ospitare libro e autore.
Questo metodo ci permette di presentare in anticipo la novità ai librai e ai giornalisti. Una volta che il libro arriva in casa editrice, oltre al consueto comunicato stampa che viene inviato a tutti i media, l’ufficio stampa ha un lavoro diretto e specifico per ogni titolo, perché ogni libro richiedere un’attenzione particolare rispetto al lettore che viene stimolato. Due gli obiettivi da perseguire: ottenere, rapidamente, un’ottima rassegna o qualche segnalazione di rilevanza, e gestire in modo efficace la comunicazione online attraverso i canali in cui siamo maggiormente attivi (Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram, Goodreads, Google Plus ecc..).

Se potessi tornare indietro nel tempo, c’è qualche scelta lavorativa che cambieresti?
Sono soddisfatto di quello che ho raggiunto, mi rendo conto che è punto di partenza ed è questo che mi dà la forza di crescere ogni giorno.
Guardando alla povertà di offerte di lavoro che spesso una laurea umanistica ti offre potrei direi l’indirizzo di studi. Ma sono un Ariete, vivo di sfide, non mollo mai.

Che tipo di lettore sei, invece?
Sono sempre stato un lettore che non si fermava alla novità pubblicizzata ma andava a spulciare negli scaffali, anche alla ricerca dell’esordiente e della piccola casa editrice, già questo era un segnale, il mio futuro mi stava cercando. Ho passato intere giornate anche in librerie dell’usato cercando di portare a casa qualcosa di poco conosciuto. Questa attenzione al particolare l’ho riversata nella casa editrice. Oggi sono un lettore che, purtroppo, ha poco tempo e legge materiale di lavoro e libri/autori che amo.

C’è un autore che ami particolarmente e uno che invece non riesci a digerire?
Parlo del primo: la lista è lunga, sul panorama italiano direi Erri De Luca di cui ho letto tutto, sul panorama internazionale Chuck Palahniuk.

Per finire, qual è Il tuo libro preferito di questa prima metà del 2015?
“Il resto della settimana” di Maurizio De Giovanni.

ghirigoro

Ringrazio ancora moltissimo Stefano Giovinazzo per quest’intervista e auguro il meglio a lui e alla sua Edizioni della Sera.

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