Share the post "DOMINO LETTERARIO | Recensione di “Rosemary’s baby” di Ira Levin"
Buongiorno a tutti, carissimi lettori!
Per la mia tappa del Domino Letterario di aprile, mi sono collegata a On Rainy Days e ho scelto “Rosemary’s baby” di Ira Levin, edito Bigsur.
Guy e Rosemary Woodhouse sono una giovane coppia di sposi. Lui è un attore, in attesa della sua grande occasione; lei sogna una normalità borghese fatta di sicurezza economica, una bella casa, tanti figli. Dopo lunghe ricerche hanno trovato un appartamento nel Bramford – uno storico palazzo nel cuore di Manhattan, circondato da un alone di prestigio sociale ma anche da sinistre leggende – e di lì a poco la loro vita sembra arrivare a una svolta: Guy ottiene una parte in un’importante commedia e Rosemary resta finalmente incinta del primo figlio. Ma non tutto è destinato ad andare per il verso giusto. La gravidanza di Rosemary viene turbata da premonizioni e incubi notturni, da inspiegabili dolori addominali e strani incontri, e soprattutto dall’invadenza di due vicini, troppo premurosi per non risultare sospetti… Pubblicato per la prima volta nel 1967 e portato sul grande schermo da Roman Polanski, con Mia Farrow nel ruolo della protagonista, “Rosemary’s Baby” è una delle grandi storie di mistero della nostra epoca, ma anche una godibilissima commedia che, dopo aver fatto entrare il Male nelle nostre case, ci aiuta a esorcizzarlo con la grazia di un semplice sorriso.
Nonostante io legga praticamente da quando ne ho memoria, commetto ancora qualche errore da principiante; mi innamoro di trame e di copertine, mi lascio ingannare e ne rimango delusa. Ma quando mi arrivano tra le mani libri come quello di cui mi accingo a parlarvi oggi, mi ritrovo a pensare che ne vale assolutamente la pena. Ché, se ci è voluto tutto questo, per arrivare a Ira Levin, ne è valsa decisamente la pena.
“Finora, il dolore era stato dentro di lei; ora era lei che stava dentro il dolore. Il dolore era il clima intorno a lei, il tempo, il mondo intero.”
Quando Rosemary e Guy Woodhouse arrivano a New York, lo fanno con la passione e il trasporto propri di una giovane coppia appena sposata. Lui, un attore in cerca del ruolo che gli cambierà la vita. Lei, giovane e piena di entusiasmo. Dopo qualche difficoltà iniziale, ecco che arriva la svolta: la nuova casa, la carriera che comincia a ingranare, l’amicizia con Roman e Minnie, e, soprattutto, la gravidanza. Va tutto bene, ora, tutto per il verso giusto. Tranne che per quegli strani dolori che, da un po’, Rosemary inizia ad avvertire. Ma non è niente, tutto a posto. Passeranno in fretta, le dice il ginecologo. E, invece, non passano. Non accennano a diminuire. Anzi, sono sempre più forti, e, a mano a mano che crescono, si portano via un po’ della vitalità di Rosemary. Guy, sempre più distratto, sempre più lanciato verso il suo sogno, quasi non se ne accorge. I due sembrano allontanarsi, per poi ritrovarsi di nuovo. Dopotutto, il bambino sta per nascere: eccolo che arriva.
“Rosemary aprì gli occhi e vide due occhi gialli, ardenti, avvertì odore di zolfo e di radice di tannis, sentì un alito umido sulle sue labbra, udì i grugniti di piacere e di desiderio e l’ansimare degli spettatori. Non è un sogno, pensò. Sta succedendo veramente.”
Ogni volta che avevo sentito parlare di Rosemary’s baby, l’avevo sempre associato a Roman Polansky, a quel film che è valso al regista la candidatura agli Oscar. Ci ho messo un po’ di tempo, prima di arrivare al libro, ma va bene così, perché sono dell’opinione che ogni libro sa esattamente quando bussare alle nostre porte. Se mi ci è voluto un po’ per leggerlo, mi ci sono volute pochissime pagine, per innamorarmene. L’ho adorato dall’inizio alla fine in un modo che non avrei creduto possibile. Sapevo che mi sarebbe piaciuto – me lo sentivo, ecco – perché, a volte, è così che capita, con certi libri: te lo senti e basta. E, da lì all’invaghirti di un autore, non ci vuole nulla. Ira Levin mi ha conquistata con una semplicità disarmante, con una prosa scarna e lineare, che non si perde in dettagli inutili, che esalta il macabro e lo bilancia con una buona dose di ironia. Ed è abbastanza: è perfetto così.
SCHEDA
Titolo: Rosemary’s baby
Autore: Ira Levin
Prezzo: Euro 16.50
Pagine: 253
Casa Editrice: Bigsur
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Alla prossima e buone letture,
Non sapevo dell’esistenza di questo libro prima di buttare un occhio alla serie tv con Zoe Saldana su Netflix e ho smesso di guardarla proprio per recuperarlo 🙂 Ha una trama molto inquietante.
Uh, allora, fammi sapere cosa ne pensi, poi! 🙂
Non conoscevo questo libro ma sembra interessante!
😉
Letto <3, giusto un paio di mesi fa, molto bello, semplicemente perfetto =), mi manca ancora il film, spero di recuperarlo presto !
Anche a me manca, ancora, ma conto di vederlo quanto prima! 🙂
caspita sembra davvero bello! Me lo segno, vediamo se riuscirò a leggerlo
Ce la puoi fare! 🙂
Non conoscevo questo libro, sembra interessante
Lo è! 😉